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IL QUARTIERE DELLE BOUTIQUE DI NEW YORK, NoLita, CONTRO LA FESTA DI SAN GENNARO DI LITTLE ITALY

Creato il 01 marzo 2011 da Madyur

E’ guerra tra gli abitanti del quartiere newyorkese più alla moda , NoLita , e gli italoamericani che da 85 anni organizzano la tradizionale festa di San Gennaro . Una festa che va avanti dal 1926 , quando quattro famiglie di ristoratori napoletani cominciarono a decorare Mulberry street attaccando luci colorate alle scale antincendio per la processione con la statua del Santo.

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Nel frattempo il quartiere è cambiato. Little Italy strozzata dall’avanzare di Chinatown e da Nolita(North of Little Italy) , chiamata così dagli agenti immobiliari negli anni ‘90, per far dimenticare agli yuppies che i vicini erano figli di immigrati.

“Quando questa gente ha comprato qui le proprie case , aperto qui i propri negozi , la festa esisteva da decenni” dice John A.Fratta , presidente di Little Italy Restoration , membro del comitato organizzatore Figli di San Gennaro e nipote di uno dei fondatori della festa. Quindi Italoamericani contro Nolitians.

Il problema è che la festa , che con le sue 200 bancarelle attira un milione di persone , coincide con il Fashion week di settembre. Come sopportare , dicono i proprietari dei lussuosi negozi di moda , che le vetrine siano oscurate dal cibo delle festa. Non basta: per i residenti la festa è un inferno di schiamazzi e puzza di fritto.

Così è partita una petizione che ha raccolto centinaia di firme dove si chiedeva di eliminare una festa tradizionale definita carnevalesca , priva di momenti religiosi e culturali , vera intossicazione pubblica.

Dopo un’estenuante contrattazione il Community Board l’ha salvata , 20 voti contro 13 , ma l’ha ridimensionata. “Ogni anno raccogliamo le lamentele e interveniamo. Non vogliono la musica ? Togliamo la musica. Non vogliono le bancarelle di notte? Le facciamo smontare. La verità è che vogliono cancellarci : è già successo a Brooklyn , a Chicago..” dice Fratta.

“In pochi anni li mandiamo via” , Fratta dice che gli avversari lo dicono mentre si sfregano le mani. New York Times spera in una tregua , forse facendo sfilare stilisti italiani a Little Italy. Si ricorda Una frase del Padrino “Leave the gun. Take the cannoli. Lascia la pistola, Prendi i cannoli..”

A Little Italy molto ricorda i Sopranos e Corleone ( anche le magliette acchiappaturisti che quest’anno spariranno). Negli anni Novanta l’ex sindaco Giuliani giurò di aver sottratto la festa ai Genovese. Ma nel 2005 un’azione federale fece intendere che in certe attività commerciali c’era lo zampino della mafia. “Il ricavato va alla chiesa e in beneficenza. E gli ambulanti pagano fior di tasse al Comune. La verità è che i commercianti non vogliono che gente con le dita unte di salsicce entrino nelle boutique” continua Fratta.

Sam Jones che vive su Mulberry dal 1978 “Senta, io sono un sostenitore delle tradizioni locali. Ma la festa com’è oggi non ha nulla di tradizionale. E’ il residuo di quello che un tempo era un quartiere vibrante che ha smesso si esistere da decenni….”


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