Il quarto SI perché!!!

Creato il 11 giugno 2011 da Pivo
Veniamo ora alla nota più dolente dei referendum che si terranno fra pochissimi giorni, ovviamente sto parlando del legittimo impedimento.
Ecco, in questo caso sì, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio referendum politico contro il governo Berlusconi, o come sarebbe meglio definirlo, un sondaggio sul governo Berlusconi. E' inutile nascondersi dietro un dito ed è meglio dire le cose come stanno. Ma andiamo con ordine.
I fautori di questo quesito si erigono a paladini dell’art 3 comma 1 della Costituzione italiana.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

In realtà, però, sbagliano e per muovere la massa danno un’interpretazione errata del principio di uguaglianza, infatti, dottrina maggioritaria e giurisprudenza consolidata (termini che fanno molto tema per il concorso di magistratura :-D) interpretano il principio di uguaglianza nel senso di trattare in modo uguale situazioni giuridiche uguali ed in modo diverso situazioni giuridiche diverse. Quindi, malgrado ce la stiamo a raccontare, il Presidente del Consiglio ed i Ministri sono in una posizione diversa da un normale cittadino; non per altro la Corte Costituzionale non ha dichiarato illegittimo l’intero testo di legge. In conclusioni sì, la legge è uguale per tutti ma non tutti sono uguali di fronte alla legge.
Questo referendum è un sondaggio politico per la semplicissima ragione che la Corte Costituzionale si è già pronunciata abrogando gli articoli della legge che risultavano nefasti per la giustizia. E'stato abrogato l'articolo che prevedeva che il legittimo impedimento potesse essere autocertificato da Palazzo Chigi e che obbligava i giudici a concedere un rinvio di 6 mesi ed è stato parzialmente abrogato quello che impediva al giudice di valutare la legittimità dell’impedimento. Quindi quello che da molti era considerato lo scudo del Cavaliere, non c’è già più.
Allora vi starete chiedendo: “Perché votare si?”… la risposta è semplice: io voterò si per esprimere un giudizio, questa volta sì, politico. Ritengo che si debba votare si per far capire all'attuale governo che smetta di occuparsi dei problemi personali di Berlusconi e si metta a governare risolvendo i problemi dei cittadini. Voterò sì perché sono stufo di veder sbandierati problemi di un sol uomo, voterò sì perché in più di 60 anni di Repubblica italiana nessun governo si è mai posto il problema del legittimo impedimento, voterò sì perché credo che i nostri rappresentanti debbano essere i primi a dare l'esempio.
Sono, però, fermamente convinto che questo sia l’anello debole dei quesiti referendari e che a causa di questo quesito i sostenitori di Berlusconi, che avrebbero votato sì agli altri quesiti, non andranno a votare come segno di sostegno verso il loro leader.
In sintesi:
VOTARE SI PER DIRE NO

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