Il Quinto Potere: l’inafferrabile storia di Julian Assange al cinema
Creato il 21 ottobre 2013 da Alesya
@Alesya
Dopo The Social Network di David
Fincher, il meraviglioso e inquietante mondo della rete cattura di nuovo l’attenzione
del grande schermo con Wikileaks - il
Quinto Potere ( The Fifth Estate), pellicola diretta da Bill Condon in
arrivo nelle sale italiane il 28 ottobre 2013: il film, dedicato alla genesi
del famigerato sito divenuto nel giro di pochi anni un vero e proprio portale
per la divulgazione di scottante materiale classificato e un inno alla libertà
di informazione, racconterà gli eventi che più hanno contraddistinto l’attività
del sito( le violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo Kenyota, il
crack della banca islandese Kaupthing e soprattutto l'incontenibile fuga di
documenti classificati dell'esercito americano grazie alla talpa Bradley
Manning) attraverso gli occhi del suo carismatico fondatore Julian Assange e di Daniel Domsheit-Berg, suo braccio
destro e amico dal 2007 al 2010.
Basata sui libri “Inside WikiLeaks. La mia esperienza al fianco
di Julian Assange nel sito più pericoloso al mondo” di Berg e "Wikileaks. La battaglia di Julian
Assange contro il segreto di stato" dei giornalisti del Guardian Luke
Harding e David Leigh, la pellicola è stata subito osteggiata come strumento di
discredito e veicolo di falsità dal fondatore di WIkileaks, ad oggi ancora
barricato nell’ambasciata ecuadoregna a Londra in veste di rifugiato politico:
di contro, il regista e gli attori hanno sempre difeso il valore del film come
opera di finzione e l’intenzione di proporre un affresco equilibrato e non
fazioso, fornendo al pubblico gli strumenti necessari per stimolare un dibattito.
Tutti i problemi nell’interpretare
un personaggio vivente senza il consenso dello stesso non sono ricaduti tanto
su Daniel Bruhl( Rush), chiamato a vestire i panni di
Daniel Domsheit-Berg in un clima di assoluta collaborazione quanto su Benedict Cumberbatch, fortemente voluto
dalla Dreamworks come protagonista del film, che oltre ad essersi visto
rifiutare categoricamente l'opportunità di un incontro ha anche dovuto fare i
conti la precisa richiesta rivoltagli dall’attivista australiano di rinunciare
al ruolo e tirarsi subito fuori dal progetto: Cumberbatch, la cui stella sembra
nell’ultimo anno benedetta da un'ascesa inarrestabile, non si è fatto
intimidire e ha respinto le polemiche sostenendo di aver tentanto di donare al
personaggio la maggiore tridimensionalità possibile, lavorando sull’infanzia dell’uomo
e sul suo complicato sodalizio con Berg per ricostruire i lati del suo carattere
nascosti alle apparizioni pubbliche.
Nel ricco cast, troviamo anche
familiari volti televisivi come Dan
Stevens( Downton Abbey) nel
ruolo del giornalista del Guardian Ian Katz, Carice van Houten(Game of
Thrones) in quello dell’attivista e membro del parlamento islandese
Birgitta Jónsdóttir e Peter Capaldi,
scelto per prendere le redini della serie cult britannica Doctor Who dopo l’abbandono di Matt Smith; per seguire le tracce dell’inafferrabile Assange, le riprese si sono svolte fra Islanda, Belgio e
Germania.
Titolo di apertura al TIFF, The
Fifth Estate ha subito generato pareri contrastanti, ma nessuno ha comunque
mancato di esaltare l’eccellente lavoro svolto dai due protagonisti Cumberbatch
e Bruhl: per esprimere il nostro giudizio sull’operazione e conoscere finalmente
la verità, non dovremo fare altro che andare in sala a cercarla noi stessi.
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