Il quinto potere, una colonna sonora bella senz’anima

Creato il 23 ottobre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

23 ottobre 2013 • Colonne Sonore, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Il quinto potere è uno dei film destinati a far discutere di più in quest’autunno cinematografico. La pellicola che racconta la vicenda di WikiLeaks è stata accusata da Julian Assange di rappresentare un “patto tra il governo americano e Hollywood” e inoltre è stata accolta male dalla critica e addirittura malissimo dal pubblico americano, che sta disertando le sale in cui lo proiettano. In attesa di scoprire come verrà ricevuta qui in Italia e capire se le critiche nei confronti del film di Bill Condon con protagonisti Benedict Cumberbatch e Daniel Brühl sono giustificate, c’è un altro aspetto della pellicola su cui discutere: la colonna sonora.

Le musiche originali de Il quinto potere sono state composte da Carter Burwell, l’autore feticcio dei fratelli Coen, con cui ha lavorato a partire dal loro esordio Blood Simple – Sangue facile e poi in tutti i loro film successivi. Il compositore americano ha però un curriculum davvero lungo e variegato, che comprende un sacco di altri film tra cui Velvet Goldmine ed Essere John Malkovich, ma anche le musiche per la serie tv Buffy – L’ammazzavampiri. E a proposito di vampiri, Burwell ha realizzato inoltre gli score per le pellicole della serie di Twilight, tra cui quelle del doppio episodio conclusivo Breaking Dawn, con cui ha avuto modo di collaborare con Bill Condon, regista di questo Il quinto potere.

Benedict Cumberbatch e Daniel Brühl in una scena de Il quinto potere

Per la discussa pellicola su Julian Assange, scomunicata dallo stesso fondatore di WikiLeaks, Carter Burwell ha realizzato delle musiche in cui nei momenti tranquilli mostra il suo tocco più sognante, mentre per quanto riguarda i brani più tesi non sembra sentirsi troppo a suo agio e ha composto dei pezzi piuttosto anonimi, da classico thrillerone americano. Si tratta sicuramente di uno score musicale molto professionale, ma che allo stesso tempo lascia parecchio freddini. A provare a dare una scossa alla soundtrack de Il quinto potere ci pensano allora i brani non originali inseriti all’interno del film. Su tutti, si fa notare “Elephant” degli australiani (proprio come Assange) Tame Impala, un solido pezzone rock tratto dal loro ultimo notevole album “Lonerism”, un lavoro, a differenza de Il quinto potere, parecchio acclamato dalla critica mondiale negli scorsi mesi.

A completare la soundtrack ci pensano le atmosfere electro-acustiche della rarefatta “Never Mess with Sunday” del musicista californiano Yppah, la drum’n’bass del brasiliano Amon Tobin presente con “Always” e l’ossessiva “Come Catch Me” di Emika. Non presenti nella colonna sonora ufficiale, ma comunque suonati all’interno della pellicola, vi sono poi altri brani che proseguono nel mood prevalentemente elettronico; spazio quindi agli M83, ai Two Fingers, a Flying Lotus, al dj Bonobo e al techno-rock della potentissima “Stompbox” dei Qemists. Per quanto non priva di momenti intriganti, la soundtrack de Il quinto potere non riesce però a convincere fino in fondo e, soprattutto, non riesce a emozionare. Il film è destinato a suscitare la stessa impressione?

Ecco la tracklist completa della colonna sonora de Il quinto potere (The Fifth Estate) composta da Carter Burwell, con l’aggiunta di alcuni brani di autori vari:

1. A History of Media
2. Live
3. The Family
4. The Submission Platform
5. Always – Amon Tobin
6. The Informer
7. Face to Face
8. The Veil of Secrecy
9. The Next Time
10. Never Mess With Sunday – Yppah
11. The Assassination of Oscar Kingara
12. Collateral Murder
13. Take The Fight To Them
14. Come Alone
15. Elephant – Tame Impala
16. The Return of Daniel
17. We Promise to Publish in Full
18. Extraction
19. Come Catch Me – Emika
20. The Destruction of The Platform
21. History Will Judge
22. No One Will Be Able To Submit
23. A Fifth Estate
24. Asylum

di Marco Goi per Oggialcinema.net

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