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Il racconto della strage dei soldati francesi a Coreno nel marzo del 1799 (di Salvatore M. Ruggiero)

Creato il 07 settembre 2014 da Salvatore Ruggiero @sally57

Quella mattina presto, quando il vecchio prete Don Giovanni Di Siena fu svegliato all'improvviso dalla fedele perpetua Sandella non era ancora scoccata l'ora del lupo: l'ora nella quale la maggior parte delle persone nasce o muore, l'ora delle paure più ancestrali, l'ora che succede immediatamente alla notte più buia e che precede l'alba, ma quando la luna non è ancora tramontata e il sole non è ancora spuntato in cielo. E di certo, quel prete di campagna, uno dei dieci preti che risiedevano contemporaneamente nel piccolo villaggio tra le montagne, con dodici tra chiese e cappelle, non poteva nemmeno lontanamente immaginare quello che sarebbe successo nel corso di quella giornata appena iniziata con la chiamata urgente di una estrema unzione. Cose così straordinarie e importanti che gli abitanti di Coreno avrebbero letto più di cento anni dopo solo nei libri di storia. "Tanti giorni, tante ore, per morire nella grazia di Dio e quel vecchio pazzo ultraottantenne di Salvatore il cositore proprio oggi doveva scegliere per andarsene?" Aveva pensato Don Giovanni. Ma lui, così ligio al dovere e al suo ufficio, non aveva mai pensato di declinare il gentile invito del figlio a raggiungere al più presto la loro casa, anzi, avrebbe passato le Alpi camminando sulle ginocchia pur di arrivare prima della comare secca; pur di raggiungere in tempo il capezzale, e benedire il vecchio morente prima che esalasse l'ultimo respiro.Il racconto  della strage  dei soldati francesi  a Coreno  nel marzo del 1799    (di Salvatore M. Ruggiero)

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