Il racconto della strage di Peteano nel film di Cristian Natoli

Creato il 26 ottobre 2013 da Gaetano61

Il film documentario "Per mano ignota. Peteano: una strage dimenticata" del regista Cristian Natoli prodotto da Alberto Sorge, proiettato ieri sera al Ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa, ha restituito, con emozione, una pagina oscura della nostra storia. Hanno colpito, in particolare, le testimonianze delle persone accusate della strage e poi completamente scagionate, conseguenza del depistaggio operato da settori dell'Arma dei Carabinieri. Dopo l'assoluzione dei sei ragazzi goriziani ingiustamente accusati, il colonnello Mingarelli, allora comandante della Legione Carabinieri di Udine, il capitano Chirico e il maresciallo Napoli vennero condannati per falso materiale e ideologico e per soppressione di prove. Nonostante ciò, nelle parole della vedova di uno dei tre carabinieri uccisi a Peteano, non c'è stata nessuna polemica o desiderio di rivalsa verso i vertici dei Carabinieri udinesi depistatori, un modo, forse, per esprimere la propria impotenza di fronte alla tragedia. E si sono ascoltate, anche, le parole illuminanti di Felice Casson, il magistrato che portò alla luce il fatto che l'esplosivo utilizzato a Peteano venne prelevato da un deposito di Gladio, situato ad Aurisina (Trieste). La scoperta diede sostanza al depistaggio iniziale delle indagini, nel senso che il "cervello" della strage non si trovava a Gorizia, ma in qualche palazzo romano.  
Un'ultima notazione, un po' malinconica: può darsi che mi sbagli, ma ho avuto l'impressione, ieri sera, che nessun rappresentante dei Carabineri fosse presente alla proiezione. I carabinieri uccisi dalla bomba neofascista a Peteano, si chiamavano: Antonio Ferraro, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni.

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