Il ragazzo con gli occhi blu
di Joanne Harris
Edito da: Garzanti
Prezzo: 18,60€
Genere: Thriller
Pagine: 455
Trama: Blu non è più un bambino cattivo. Ora è un uomo di quarant’anni. Vive ancora insieme con la madre in un paese dello Yorkshire dove conduce una vita apparentemente normale. Un’esistenza ordinaria, molto diversa da quella che l’uomo conduce nel mondo virtuale. Sul web Blu ha fondato un blog dedicato a tutte le persone cattive in cui dà sfogo ai suoi desideri più nascosti, confessa pulsioni omicide, racconta la sua infanzia. Pensieri oscuri si agitano nella sua mente di bambino. Un bambino incompreso, dotato di una sensibilità straordinaria, e ossessionato da una terribile fantasia, quella di uccidere sua madre. Ma cosa è vero e cosa non lo è? Qual è il confine tra realtà e mondo virtuale? Forse l’inquietante amica Albertine lo sa. O forse no. Una cosa è certa: Blu non è quello che sembra. Di lui Albertine dice: loquace, affascinante, manipolatore. Ma allora chi è veramente? Non resta che scavare nel vero passato di Blu, un passato oscuro, un passato di rivalità e menzogne, segnato dalla presenza di Emily, bambina prodigio dotata di un dono unico e misterioso, quello di ascoltare i colori della musica…
Chi legge assiduamente le mie recensioni avrà oramai capito che non sono una tipa da thriller, preferisco un buon fantasy, un distopico o magari uno Young Adult. Ma anche questa volta, come ormai mi capita fin troppo spesso, i libri non hanno fatto altro che sorprendermi. Io sono una persona amante dell’oscurità, del mistero, del male che si cela dietro ad una psiche malata, mi piace indagare su queste ‘cosucce’ divertenti, leggere e perciò, nonostante questo libro sia chiaramente fuori dal mio mondo, l’ho voluto leggere ugualmente.
È un libro profondamente disturbante, ingarbugliato, lento e pesante per il primo terzo, ma intrigante e oserei quasi dire avvincente da quel punto in poi. Il protagonista tiene un blog, un blog dove può essere se stesso, un essere malato, chiaramente disturbato da segrete ossessioni omicide che difficilmente riesce a reprimere e che perciò (a quanto pare) sfoga nei modi più astrusi. Dico a quanto pare perché quando scopriamo l’enorme segreto che Blu ci tiene nascosto non capiamo più quanto di ciò che ha detto è vero e quanto è frutto dei suoi sogni più reconditi.
Io sono dell’idea che spesso ciò che siamo è dovuto in gran parte a ciò che abbiamo subìto e perciò non me la sento di mettere alla gogna Blu e di idolatrare i suoi due fratelli, Nero e Marrone, due individui di dubbia moralità in ogni caso! Nero un violento e arcigno ragazzino viziato, Marrone invece un ignavo che non prende posizione mai nella sua insulsa vita. Non sto giustificando gli istinti omicidi assecondati dal protagonista, ma immaginando che siano dovuti ad una evidente malattia mentale aggravata dalla condizione familiare difficile. In pratica, non me la sento semplicemente di puntare il dito.
C’era una volta una vedova con tre figli che si chiamavano Nero, Marrone e Blu.
Nero era il maggiore, lunatico e aggressivo.
Marrone era il figlio di mezzo, timido e ottuso.
Ma Blu era il beniamino di sua madre.
Ed era un assassino.
Dopo questo momento di piacevole riflessione voglio consigliare il libro a chi ha interesse verso la psiche umana, verso chi ha la voglia di cimentarsi in una lettura per nulla semplice ma (a conti fatti) appagante.