“Il ragazzo donna” di Luisa Pianzola si aggiudica la seconda posizione nella sezione B (libro di poesia edita) della Quarta Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04” promossa dalla web magazine artistica Oubliette Magazine. Di seguito la critica letteraria redatta da Alessia Mocci. Buona lettura!
Un personaggio che canta come la brace morbida, una voce che si erge dal coro per concepire bellezza verso la maestria sonora del ragazzo donna. Uno scoppiettio simile alla brace senza alcune intermittenza, un’armonia di suono acuto che irrompe e determina un pubblico variegato. Il ragazzo donna decide di ritornare nei boschi, si addormenta in un fosso nei pressi di Crèmelle.
La silloge “Il ragazzo donna” è suddivisa nelle seguenti sezioni “Coltivazione del deserto”, “Una bandiera di voce”, “Stradario come figure”, “Questo è tutto”, “Paesaggi inumani”, “Parole di una certa utilità”, “Caro mondo mansueto”, “Mai più nella storia”.
Una serie di poemetti che prediligono una sorta di brevitàs d’intenzione, infatti seppur brevi riescono a tratteggiare un lungo viaggio intrapreso dall’Io poetico, il viaggio della vita. E questo lo si può dire dalle date indicate dall’autrice stessa 1960 – 2012, che determinano la prima l’anno di nascita di Luisa Pianzola e, la seconda l’anno di pubblicazione de “Il ragazzo donna”.
Le liriche presenti paiono come frammenti di ricordi mistificati dal surrealismo e dal sarcasmo sociale presente. Si contraddistinguono forti critiche all’interno della silloge, una visione della gioventù moderna che si riflette su quella adulta, vengono illuminate le incomprensioni tra le generazioni, il senso di spensieratezza contro la follia delle regole, il cambiamento dello status sociale della donna ed il suo neo approccio all’arte.
“a pennellate, forse, sarebbe più facile. Dico l’ocra e il paglierino delle facciate, dispensa generosa per i viaggiatori del venerdì. Il medio attrae, da oltre vent’anni e sapiente come uno scienziato. Una somma esatta di squilibri appena che miscelano onesti, duraturi.”
“[..] Ah, la moglie lo aspetterà svolgendo mansioni utili alla casa. Il rammendo, tra le altre, è un ottimo rimedio alla dissipazione quotidiana di neuroni: la concentrazione sui punti, la circumnavigazione del buco a stringere la falla sempre e sempre più stretta fino a sparire, aiutano il mantenimento del controllo corticale.”
L’incipit di ogni poemetto presenta una lettera minuscola quasi ad indicare un pensiero iniziato tempo addietro e trascritto sul foglio solo per metà. Luisa racconta, descrive ma lascia aperte strade che percorrono velocità diverse.
Le otto sezioni sono precedute dalla sapiente prefazione di Piera Mattei e sono seguite dalle note dell’autrice rivelatrici di alcune citazioni inserite all’interno delle liriche.
“del resto dimmi tu qual è la formula dell’equilibrio tra dentro e fuori, cammini e foreste, arti mobili e spazio desertico o brulicante che sia. Il fuori versa dentro, non c’è niente da fare. Parla una lingua che non capisci e in fretta devi imparare. Ti plasma spingendoti a forza nello stampo come budino liquido.”
Congratulazioni a Luisa Pianzola per l’ottimo risultato.
Link diretto finalisti del Quarto Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04” QUI
Written by Alessia Mocci
Per i vincitori della Prima Edizione del Concorso “Oubliette 01″ clicca QUI.
Per i vincitori della Seconda Edizione del Concorso “Oubliette 02″ clicca QUI.
Per i vincitori della Terza Edizione del Concorso “Oubliette 03″ clicca QUI.