Il raggio verde di Éric Rohmer

Creato il 28 settembre 2014 da Samuelesestieri


A ogni nuova visione, a ogni sporadico ritorno, "Il raggio verde" è sempre il film che vedi per la prima volta. Quello che scorre sullo schermo è lo stesso movimento della vita impresso su pellicola. Eppure non c'è traccia di mani, di lavorio, di modifica, di progettazione nel cinema di Rohmer. Quello che rimane è uno sguardo capace dell'impossibile: entrare nel corpo e nella vita delle sue dolci creature, senza mai invaderle, ma con il rispetto commovente di una macchina da presa timida e pudica. Ci sono dei momenti in cui, come per miracolo, compare una leggera oscillazione: questa macchina-sguardo, con estrema delicatezza, si permette un riservato, schivo movimento. Sono attratto allora da quegli istanti, da quei piccoli, esili avvicinamenti, slittamenti dello sguardo che - da soli - hanno il potere straordinario di far vibrare un intero universo. In quegli attimi, leggeri come la brezza che smuove i capelli di Marie Rivière, vorresti fermare il tempo e afferrarlo, come per dire: questo! E' questo il cinema! E' questo lo sguardo in grado di indagare l'uomo e i suoi moti interni: le paure e i tentannamenti, le piccole, inutili esperienze quotidiane, la pioggia e pure il sole.
Tutto nel dolcissimo capolavoro di Rohmer si dà attraverso sfumature di colori e caotici, inquinati piani acustici che diventano poi alternanze di umori.

Rohmer, con la delicatezza propria di un poeta autunnale, racconta l'estate di un'esistenza, sonda la dolce apatia di una solitudine, come se accarezzasse la sua magnifica protagonista. Evita le facili derive di ogni mero psicologismo, lascia agli attori la facoltà di vivere prima ancora di interpretare, di esistere prima ancora di essere. Contro le nature morte di tanto cinema studiato a tavolino, apre la sua opera alla trasparenza di un mondo che rischia di diventare sempre più plumbeo. Marie Rivière è volto affettivo anche quando in campo appare in figura intera: i suoni della vita entrano in scena, tutto è in presa diretta. Ogni elemento - plastico, sonoro, verbale - si confonde nel soave marasma di uno sguardo, di un sorriso, o di una lacrima che riga il volto della sua eroina. Fino al raggio verde che sedusse Victor Hugo: quando il sole sprofonda nel mare è allora che una luce verde s'insinua nel cielo. Fenomeno ottico dai risvolti magici e stregati, dona il potere di leggere meglio se stessi e la persona che ci sta accanto. Solo in quel momento si potrà finalmente ricominciare a vivere... e a sorridere.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Master Blaster al Fantafestival

    La camera delle bestemmie, colonna sonora : Freaks in uniform delle Horropops.La mia vita è caotica, chi mi conosce lo sa benissimo. Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Taxi Drivers
    CINEMA, CULTURA
  • Going clear: scientology e la prigione della fede

    di Alex Gibney con Paul Haggis, Mike Binder, Marthy Rathbum Usa, 2015 genere, documentario durata, 120' Quando, nel maggio del 2013 presentò al festival... Leggere il seguito

    Il 28 giugno 2015 da   Veripaccheri
    CINEMA, CULTURA
  • Nastri d’Argento 2015: tre per tre

    Responso certo particolare, oltre che inatteso, quello risultante dalla premiazione della 69ma edizione dei Nastri d’Argento, in base al voto espresso dai... Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Af68
    CINEMA, CULTURA
  • Tutti i premiati dei Nastri 2015

    NASTRO DELL’ANNO Il giovane favoloso Mario Martone, Elio Germano, Ippolita Di Majo, Carlo Degli EspostiREGISTA DEL MIGLIOR FILM Paolo Sorrentino Youth – La... Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Taxi Drivers
    CINEMA, CULTURA
  • Sangue sul colorado

    (di Claudio Nizzi e Ivo Milazzo, 1998)Dopo la parentesi del Texone di Boselli, alla sceneggiatura del Tex formato gigante torna il gigante della sceneggiatura... Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Lafirmacangiante
    CULTURA, LIBRI
  • Momenti di trascurabile infelicità

    di Francesco Piccolo - EinaudiQuando leggi un libro che ti rimane sullo stomaco come il precedente di questo, come se fosse una delle leggi di Murphy, infili... Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Paolob
    CULTURA, LIBRI