Mai pensato che il rame potesse essere trattato come carta, anche se ho sempre avuto a che fare con lastrine sottili, sin dal mio primo approccio con la lamina di rame. L'ho trattata in molti modi, la lamina sottile, e usata tanto, perchè privilegio sempre la portabilità di un oggetto e quindi tendo a utilizzare lo spessore più piccolo soprattutto dove devo controllare il peso.
Eppure non avevo mai stropicciato, maltrattato, piegato tanto una lamina, cercando di ottenere proprio un effetto simile ad un foglio accartocciato, replicarne il volume e la tridimensionalità. Sembra quasi una magia come per effetto dell'incrudimento il metallo diventi consistente, acquisti solidità mantenendo comunque un aspetto leggero.
Questi orecchini sono nati da un'idea che avevo per un altro progetto, da una prova in realtà, fatta per vedere se riuscivo ad ottenere quello che immaginavo. E, come spesso mi succede, poi utilizzo questi pezzi in un modo diverso da quello che avevo pensato. Ma questo tipo di lavorazione e la texture ottenuta sulla superficie del metallo mi piace molto, secondo me si presta a tante interpretazioni e mi piacerebbe provare a esplorarne altre.
Tra l'altro così lavorato il rame è perfetto per essere sporcato con una patina: qui ho ottenuto un colore verde che ho ripulito quasi del tutto, lasciando qualche traccia solo nei segni e in qualche piega. Un bel rivetto decorativo tiene in sicurezza i due pezzi di metallo insieme.