E ora ecco Pieno Giorno (Piemme), storia di Willie Sutton, rapinatore che per almeno un quarto di secolo è stato il nemico pubblico numero uno di tutte le banche di America. Però senza mai versare una sola goccia di sangue. E sempre in pieno giorno, scommettendo su astuzia, imprevedibilità, audacia. Prima di finire seppellito a Sing Sing - un carcere che di per sé appartiene al nostro immaginario - dove trasformerà la sua cella in una biblioteca, con Shakespeare e Dante a fargli compagnia.
Un giorno, ormai vecchio, ormai decisamente più saggio dei più, tornerà anche in libertà: e quel giorno si troverà a raccontarsi a un giornalista, a ripercorrere i luoghi della sua vita. Forse riuscirà a dare un senso a tutto.
Storia di rapine, evasioni, di parole scritte, che in Moehringer sono sempre possibilità di redenzione. Storia dell'America del Novecento. Storia che mescola le carte del bene e del mare. Storia di amore, anche, di grande amore. E con l'amore, storia di tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Un po' come sempre con questo scrittore: verità che si fa narrazione, vita vissuta che gioca sempre con i sogni e i desideri.