Il rating di sostenibiltà

Da B2corporate @b2corporate
Il concetto di rating, molto noto in questi ultimi anni grazie alle agenzie internazionali  che valutano la solidità economico-finanziaria di Stati ed Aziende, viene ora declinato per analizzarne anche  la sostenibilità.
Standard Ethics, agenzia indipendente nel settore della CSR, ha inteso implementare alcuni indicatori in grado di fornire gradi di giudizio con la seguente scala: EEE; EEE-; EE ; EE; EE-; E ; E; E-
Per ottenere la “tripla E” (che equivale alla “tripla A” delle famose agenzie di rating) un’azienda deve poter garantire:
   - una posizione competitiva e non monopolistica;
   - un capitale liberamente quotato ed acquistabile e con i medesimi diritti sostanziali (es. no a patti di sindacato);
   - una proprietà ampiamente diffusa e priva di posizioni dominanti (es. grandi azionisti di controllo caratterizzati da evidenti conflitti di interesse);
   - tutti i consiglieri d’amministrazione indipendenti dalla proprietà e sottoposti ad un rigido Codice di Condotta;
   - una procedura che verifichi il rispetto degli standard internazionalmente riconosciuti più aggiornati in materia sociale ed ambientale.
Altri elementi positivi sono:
  -  una selezione del personale trasparente (compresi i dirigenti);
  -  un organismo indipendente di controllo interno (collegato con l'Assemblea dei Soci ed operativo sino al livello del CdA) per verificare il rispetto della normativa comunitaria e dei principi sui conflitti di interesse, sulla Corporate  Governance, su contabilità e finanza straordinaria;
  -  un ufficio di relazioni esterne e di comunicazione che in linea con le ultime norme ed il principio “comply or explain”, comunica all’esterno con regolarità ed indipendenza.
Certamente un passo importante per sviluppare piattaforme di valutazione sempre più precise. Da una parte un rating pecca spesso di troppa sintesi ma dall’altra permette di ottenere rapidamente risultati comunque significativi.
Diego Zonta
http://www.animaimpresa.it/