Il razzismo del Mali e l’onore della Francia

Creato il 31 gennaio 2013 da Maria Carla Canta @mcc43_

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Non c’è dubbio che la Francia si trova in una tenaglia. Non può escludere l’esercito del Mali dalle operazioni poiché il suo intervento sarebbe immediatamente qualificato come aggressione a una nazione sovrana. Non può lasciare il campo perché l’esercito del Mali, a più riprese sconfitto sia dai Tuareg dei MNLA che dagli islamisti ,ha sete di vendetta sulla popolazione, nonostante a suo tempo questa abbia subito, e non chiesto, l’arrivo degli jihadisti.

Per proteggere i suoi interessi nel vicino Niger -  in concreto la via aperta per l’esportazione dalle miniere di uranio dell’Areva – Hollande ha lanciato un’operazione che sta portando e porterà a lungo una recrudescenza dei conflitti etnici.

 
Occorre ricordare che la popolazione, in maggioranza Mandinga, di pelle nera del sud Mali ha sempre visto di malocchio sia la componente araba che quella Tuareg, di pelle bianca, che costituisce la maggioranza del nord, la regione povera e trascurata dell’Azawad.

Al seguito delle truppe regolari arriva la milizia Ganda Koy, una formazione razzista regolarmente armata dal governo negli anni addietro, nemica tradizionale dei Tuareg.

Sia Amnesty che Repoter senza frontiere hanno già denunciato crimini contro la popolazione, vedere fonti in  Northern MALI: the abuses of the army on the population are not new

Non è chiaro come potrà uscirne a testa alta la Francia, tanto più che l’arrivo delle truppe dei paesi vicini, sotto l’ombrello della missione affidata dall’Onu, porterà in Mali contingenti restii a collaborare sotto un comando unitario. Al momento, il capo dell’esercito congiunto dei pae4si dell’Africa Occidentale è  Alassane Quattara, l’uomo insediato da Sarkozy alla presidenza della Costa d’Avorio, dopo la cattura e l’invio alla Corte Penale Internazionale di Laurent Ggabgo. L’esordio della presidenza di Ouattara è stato segnato da uccisione e torture sulla popolazione civile, rivalsa contro veri o presunti sostenitori del suo predecessore.

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Per l’origine della ribellione Tuareg dell’Azawad  veder

INDIPENDENZA, sogno e lotta dei TUAREG del Mali-