Il suo nome era David Sniderman (poi cambiato in Daviv Jove per paura della vendetta degli Stones in seguito ai fatti narrati nel capitolo in esame) ma negli ambienti rock era conosciuto come il Re degli Acidi (a sinistra nella foto con Richards).
Pare che l’uomo fosse un infiltrato dei Servizi Segreti Britannici (MI6) o addirittura di una sezione dell’FBI specializzata nella distruzione delle immagini mediatiche di gruppi rock e star televivisive sospettate di essere pericolose per la sicurezza nazionale.
In effetti non erano pochi gli Inglesi che in quei mitici anni ‘60 avevano paura che i gruppi rock come i Rolling Stones, potessero traviare con il loro cattivo esempio, la gioventù britannica. Soprattutto a causa dell’uso esagerato che essi facevano apertamente di ogni tipo di droga.
King Acid si infilò quindi nel giro dei Rolling Stones in quanto abile spacciatore di droghe (e di acidi e anfetamine in particolare) ma il suo scopo era di fare arrestare i membri del gruppo per poter porre fine al loro successo e alla loro influenza suigiovani. Era nei guai sino al collo con la giustizia, ma gli era stata promessa la liberazione da ogni imputrazione se fosse riuscito a fare arrestare il gruppo inviso all’establishment britannico, così preoccupato per quella gioventù sempre più arrabbiata e desiderosa di una società nuova e diversa.
E il colpo gli riuscì nel 1967 quando venne organizzato un droga-party nella casa che Richards aveva nelle Redlands. La Polizia, su segnalazione dell’informatore, organnizatore e fornitore della serata, irruppe nella casa e arrestò tutti i presenti per detenzione e abuso di sostanze stupefacenti. Il gruppo venne poi assolto e liberato in appello (potere dei soldi e dell’industria discografica che non voleva rinunciare a quella miniera di profitti che era ed’è la musica rock).
Dell’enigmatica spia King Acid non si trovò nessuna traccia. Se l’era squagliata poco prima della Polizia. si creò una nuova vita, sotto falso nome, negli Stati Uniti.
Anche se io ho sempre preferito i Beatles ai Rolling Stones (non saprei dirne il perchè) non posso nascondere di avere provato per tutti gli idoli rock degli anni 60-70 una grande ammirazione. Mi piaceva la loro musica, mitizzavo la loro vita e attraverso la loro musica conducevo una mia personale ricerca, soprattutto di natura spirituale, di una dimensione di vita che non fosse appiattita sulla noia, sulla paura, sul dejà vu.
Queste in realtà erano le istanze più profonde della rivoluzione dei Figli dei fiori prima e del Movimento del ‘68 poi.
Certo fa pensare non poco il sapere che molti dei nostri amci di quegli anni, compagni nella ricerca di una vita migliore, sono morti oppure finiti nell’orribile tunnel della tossicodipendenza, mentre i Rolling Stones, che oramai sono soltanto una fabbrica di illusioni e di soldi, sono ancora lì, vivi e vegeti, a strimpellare le loro canzonette, sempre uguali a se stesse.
Ma sarebbe ingeneroso accusare loro di quelle morti precoci, di quelle vite distrutte.
D’altronde gli uomini al potere che li hanno osteggiati e combattuti non si sono mostrati certo migliori di loro. Intanto perchè li combaqttevano soltanto perchè avevano paura che la rivoluzione del ‘68 potesse disarcionarli dai loro seggi di potere, e poi perchè, in fin dei conti, sulla massa di denaro che producevano tutti i gruppi rock messi insieme, i primi a camparci erano proprio loro°: i ricchi industriali britannici, gli stessi che appoggiavano gli uomini al potere.
E voglio tacere su chi abbia permesso e lucrato sulla circolazione della droga ai massimi livelli.
E noi, anime ingenue, eravamo convinti che la droga fosse un sano strumento di ricerca spirituale e di conquista della libertà.
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1323236/emailArticle.html