Nell'estate del 2006 una tromba d'aria (un evento mai visto da queste parti, ma che da allora si è ripetuto con frequenza inquietante. E non è l'unico modo in cui i cambiamenti climatici hanno colpito l'isola, dove molte specie di piante stanno morendo per il caldo eccessivo e devono essere sostituite con esemplari più adatti alle nuove estati torride) ha investito l'isola, provocando danni gravissimi al patrimonio arboreo e abbattendo il maestoso cipresso del Kashmir che da duecento anni cresceva davanti al palazzo. Ebbene, mentre i mentecatti criminali che "amministrano" il nostro territorio hanno dichiarato guerra alla natura (e alla bellezza in generale: tra un po' pubblicherò qualche foto dell'ecomostro che mi cresce sotto casa. Per non parlare della pratica devastante della capitozzatura, e in genere del taglio indiscriminato degli alberi alla stracazzo, praticato da bande di maniaci della motosega che abbattono tutto quello che trovano sulla loro strada), e con l'ausilio di generose distribuzioni di mazzette si impegnano a ricoprire di cemento e a imbruttire irrimediabilmente ogni angolo di questo paesaggio un tempo ameno, la famiglia Borromeo (niente male, questi Borromeo. Ho già parlato bene di loro e dell'isola Madre QUI) si impegnava a salvare il suo cipresso crollato. Un'impresa che sembrava impossibile (25 tonnellate di albero), durata dieci giorni, seguita poi da anni di cure costanti per arrivare oggi alla sicurezza che l'albero ce l'ha fatta, si è miracolosamente ripreso e ha ricominciato a crescere.Il video qui sotto mostra le varie fasi dell'operazione, spiegate da sottotitoli in un inglese a tratti esilarante e commentate da una colonna sonora un po' roboante, eppure sono riuscita a commuovermi lo stesso. Appena arriva Mr. K lo porto a vedere l'isola Madre e il suo bel cipressone.
Nell'estate del 2006 una tromba d'aria (un evento mai visto da queste parti, ma che da allora si è ripetuto con frequenza inquietante. E non è l'unico modo in cui i cambiamenti climatici hanno colpito l'isola, dove molte specie di piante stanno morendo per il caldo eccessivo e devono essere sostituite con esemplari più adatti alle nuove estati torride) ha investito l'isola, provocando danni gravissimi al patrimonio arboreo e abbattendo il maestoso cipresso del Kashmir che da duecento anni cresceva davanti al palazzo. Ebbene, mentre i mentecatti criminali che "amministrano" il nostro territorio hanno dichiarato guerra alla natura (e alla bellezza in generale: tra un po' pubblicherò qualche foto dell'ecomostro che mi cresce sotto casa. Per non parlare della pratica devastante della capitozzatura, e in genere del taglio indiscriminato degli alberi alla stracazzo, praticato da bande di maniaci della motosega che abbattono tutto quello che trovano sulla loro strada), e con l'ausilio di generose distribuzioni di mazzette si impegnano a ricoprire di cemento e a imbruttire irrimediabilmente ogni angolo di questo paesaggio un tempo ameno, la famiglia Borromeo (niente male, questi Borromeo. Ho già parlato bene di loro e dell'isola Madre QUI) si impegnava a salvare il suo cipresso crollato. Un'impresa che sembrava impossibile (25 tonnellate di albero), durata dieci giorni, seguita poi da anni di cure costanti per arrivare oggi alla sicurezza che l'albero ce l'ha fatta, si è miracolosamente ripreso e ha ricominciato a crescere.Il video qui sotto mostra le varie fasi dell'operazione, spiegate da sottotitoli in un inglese a tratti esilarante e commentate da una colonna sonora un po' roboante, eppure sono riuscita a commuovermi lo stesso. Appena arriva Mr. K lo porto a vedere l'isola Madre e il suo bel cipressone.
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