di Fabio Belli
In diversi campionati di spicco europei, le cosiddette “squadre B” sono un’istituzione, e spesso possono contare anche su un discreto seguito di tifosi. Si tratta di squadre “riserve”, spesso con una soglia under 23, che partecipano ai campionati minori. In Italia una volta c’era il campionato De Martino per giovani e seconde linee, poi sostituito dal campionato Primavera che ha assunto però i crismi di un vero e proprio torneo giovanile. All’estero è diverso, le seconde squadre partecipano ai campionati equivalenti alle nostre Lega Pro e Serie D, anche se a volte riescono ad issarsi fino alla seconda divisione. Il sistema di seconde squadre più radicato e celebre è senza dubbio quello spagnolo, dove le “filial” giocano in piccoli stadi dedicati, e c’è una regola ferrea: le squadre B non possono giocare nello stesso campionato dei “grandi”.
Con una squadra così, composta da futuri campioni ventenni, andare a vedere il Real Madrid B, che negli ultimi anni ha riacquisito l’antica denominazione di Real Madrid Castilla, era uno spettacolo assoluto, quasi superiore a quello della prima squadra. Ma con il Real saldamente ancorato ai vertici della Liga, per il Castilla la promozione del 1984 fu solo platonica. In Coppa del Re invece il discorso è diverso, visto che le filial possono anche scontrarsi con le prime squadre senza causare conflitti di interesse. E l’impresa più bella della sua storia il Castilla riuscì a compierla proprio in Coppa di Spagna nel 1980, qualche anno prima dell’avvento della “Quinta”, arrampicandosi fino ad una storica finalissima, unica filial capace di raggiungere un traguardo di questo tipo. Ironia della sorte, l’avversario della finalissima al Bernabeu fu proprio il Real Madrid dei titolari, e quella finale si risolse in un confronto tra giovani e veterani. Anche se nel cammino in quella Coppa il Castilla era riuscito a stendere autentici giganti del calcio spagnolo anni ’80 come l’Athletic Bilbao e la Real Sociedad, il Real titolare riuscì a spadroneggiare con un largo 6-1 nella finalissima, senza farsi sfuggire la Coppa.
Ma per il Castilla c’era comunque un regalo garantito: col Real Campione di Spagna nel 1980, la filial si guadagnò il diritto di disputare la Coppa delle Coppe 1980/81. Il Real Madrid resta dunque l’unica squadra ad aver iscritto due squadre contemporaneamente in una stagione delle Coppe Europee. L’avventura continentale del Castilla si risolse in un infuocato sedicesimo di finale contro gli inglesi del West Ham, che ad Upton Park ribaltarono il 3-1 del Bernabeu con un 5-1 maturato nei minuti di recupero (al 89′ si era sul 3-1 con i supplementari all’orizzonte). Fu comunque un’esperienza straordinaria per quei ragazzi, e per il Castilla che visse, come detto, pochi anni dopo l’epopea della “Quinta del Buitre”. Anni epici, che ora, tornato in Segunda, il Castilla spera di rivivere, col pubblico che affolla il piccolo stadio “Di Stefano” (6000 posti all’interno della Ciudad Deportiva) sempre attento allo sbocciare di giovani talenti.