Il reato c’è, la sentenza definitiva pure, il condannato è recidivo, dunque non capisco perché ad Alessandro Sallusti dovrebbe essere risparmiato il carcere e penso che il suo vittimismo sia fuori luogo. Quello che però mi dà davvero fastidio è la solidarietà di tutti o quasi, anche di chi solitamente manderebbe in galera chiunque sia raggiunto anche solo da un avviso di garanzia. Sarà che siamo in Italia, il paese dove di giorno ci si sgozza e la sera si va tutti a cena insieme, e Alessandro Sallusti è della tavolata.In carcere abbiamo decine di migliaia di imputati in attesa di giudizio, decine di migliaia di ragazzi pizzicati con una decina di grammi di hashish in tasca, decine di migliaia di poveracci arrivati in Italia su barconi sfondati, e pare debbano rimanerci, ma Alessandro Sallusti non può andarci. Ha diffamato, non ha mai rettificato, non ha soddisfatto la parte lesa prima della sentenza, rifiuta l’affidamento ai servizi sociali come alternativa al carcere, aspetta la grazia dal Quirinale, ma a chiederla non ci pensa nemmeno: sa che in galera non può andarci e quasi certamente non ci andrà.
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