Il recinto dei V.I.P e il mare mosso

Creato il 21 agosto 2013 da Laperonza

Ricordate quella specie di ultimo baluardo della nobiltà di cui abbiamo parlato qualche giorno fa? (http://laperonza.myblog.it/archive/2013/08/15/il-recinto-dei-v-i-p-5596708.html)

Oggi c’era mare grosso, anche parecchio. Camminando sulla battigia sono arrivato in prossimità del recinto e ho visto un giovane vucumprà (brutto termine, ma scrivere venditore straniero da spiaggia sembra da rapporto dei Carabinieri) con le scarpe da tennis in tela tutte lise che, camminando parallelo al mare, voleva attraversare il tratto di spiaggia delimitato dal confine invalicabile tra i VIP e il resto del mondo. Non voleva bagnarsi le scarpe, il poveretto, ma non c’era modo: il mare agitato era avanzato di qualche metro rispetto alla normale linea di bagnasciuga e le reti arrivavano fino all’acqua cosicché, volendo passare dall’altra parte, non vi era altra via che tornare sulla strada o mettere i piedi in acqua. Il vucumprà, perplesso, ha ragionato un po’ sul da farsi, ha guardato verso il marciapiede e l’ha valutato troppo distante, così, con rassegnazione, ha messo le sue lise scarpe di tela in mare e ha attraversato guardingo il bagnasciuga, quasi temendo una vedetta armata che lo falciasse col mitra.

Così va il mondo, caro il mio giovane vucumprà: anche io ho dovuto mettere i piedi a bagno per la mia passeggiata lungo la battigia, anche se non ne avevo affatto voglia. E come me lo hanno fatto in tanti, remissivi, perché anche se quel pezzo di universo dovrebbe essere di tutti, l’arroganza dei pochi grava sulla rassegnazione dei molti che, a testa china, mettono i piedi a bagno e seguono il volere di chi, alla fine, decide per tutti.

Luca Craia


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