La Festa del Redentore è tra le festività più sinceramente sentite dai veneziani, in cui convivono l’aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori: sull’inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città. La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.
La storia del Redentore
La tradizione del Redentore risale al 1577 e ricorda la fine di una terribile pestilenza, festeggiata con l’edificazione dell’omonima basilica del Palladio sull’isola della Giudecca, alla quale ci si può oggi recare in pellegrinaggio attraversando un imponente ponte di barche lungo 330 metri. Le celebrazioni includono quindi la funzione solenne presieduta dal Patriarca e la processione religiosa, mentre il week-end si conclude con la Regata su gondole, all’interno della Stagione Remiera di Voga alla Veneta
Il Redentore oggi – I festeggiamenti
«Tutta Venezia s’era data convegno all’aperto, sull’acqua… in un’ampia distesa… erano radunate migliaia di gondole ed ognuna di esse aveva dieci, venti persino trenta lanterne colorate sospese tutt’intorno… sino a perdita d’occhio, queste luci policrome erano ammassate come un vasto giardino di fiori dalle mille tinte… c’era una musica dappertutto, ero così circondato, avviluppato di musica, di magnificenza e di grazia che mi sentii ispirato dall’atmosfera di quello scenario e mi misi a cantare io stesso una canzone…»
20 luglio 1867
M. Twain, A tramp abroad
La “notte famosissima”
La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.
In barca, su tavoli appositamente allestiti o su supporti di fortuna, si consuma un’abbondante cena a base di piatti della tradizione veneziana.
Tra canti, balli e lazzi si resta in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inzia alle ore 23.30 e dura fino a mezzanotte inoltrata.
Quindi le barche tornano lentamente verso casa oppure puntano, come vuole la tradizione, verso il Lido, in attesa dell’alba.
Il ponte votivo
Per consentire l’afflusso diretto alla basilica del Redentore viene allestito un ponte provvisorio su barche (lungo 330 metri) che attraversa il canale della Giudecca.
Tra sabato e domenica migliaia di persone lo percorrono per recarsi in visita alla basilica e, la notte del sabato, per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio dalle rive della Giudecca, festosamente illuminate.
Qui tradizionalmente gli abitanti consumano, in riva al canale, abbondanti cene su lunghissime tavole imbandite.
Le barche, le luminarie
Se dalle rive della Giudecca e lungo il bacino di San Marco migliaia di turisti si assiepano per assistere allo spettacolo pirotecnico, i veneziani tradizionalmente se lo godono dalle proprie imbarcazioni accuratamente addobbate ed illuminate con sgargianti palloncini di carta colorata.
La superficie dell’acqua è letteralmente brulicante di migliaia di luci e di barche.
Il rito religioso
I festeggiamenti religiosi ufficiali sono concentrati al sabato e alla domenica.
Alle 10 di sabato si inaugura il ciclo di funzioni sacre – con la “Santa Messa del Capitolo della Cattedrale e delle nove Congregazioni del clero” – che continua nel pomeriggio e ha due momenti topici nella funzione delle 19.30 (dopo l’apertura ufficiale del ponte) e in quella delle 0.30 (dopo lo spettacolo pirotecnico).
La domenica si svolgono altre 8 messe e la solenne Messa votiva presieduta dal Patriarca alla presenza delle autorità cittadine, funzione che si conclude con la processione col SS. Sacramento e con la benedizione della città.
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