Il regalo di Đorđević

Creato il 22 ottobre 2014 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Antonio Conte segna il gol qualificazione ad Atene

Tra il 1997 e il 1999 i destini di Olympiacos e Juventus si sono incrociati più di quanto dica un semplice esame dei precedenti. Pippo Inzaghi con una girata al volo porta la Juventus in vantaggio a Torino. Niniadis realizza a tempo scaduto il rigore del 2-1 che rilancia le aspirazioni greche per il ritorno. Conte sfrutta un’indecisione di Eleftheropoulos e ridà la qualificazione ai bianconeri dopo l’iniziale vantaggio siglato da Gogić ad Atene. Non ce ne vogliano, però, i protagonisti di quella doppia sfida valida per i quarti di finale della Champions League 1998/99, se preferiamo raccontare quanto avvenne il 10 dicembre 1997, quando Olympiacos e Juventus giocavano su campi diversi, ma concorsero (per così dire) al medesimo obiettivo.

La Champions League 1997/98 è all’ultimo turno della fase a gironi. La manifestazione non è ancora divenuta refugium peccatorum per terze e quarte dei campionati più importanti, lo è ancora solo per le seconde. Per questo motivo ci sono sei raggruppamenti (a fronte degli attuali otto) e alla fase a eliminazione diretta, che parte dai quarti, vanno le prime di ciascun girone e le due migliori seconde. Le due italiane, Juventus e Parma, la speranza di arrivar prime l’hanno già persa al penultimo turno. Una doppietta di Cruz ha dato al Feyenoord tre punti inutili in ottica qualificazione, ma ha blindato il primo posto del Manchester United. Al Tardini un rocambolesco finale in Parma-Sparta Praga ha privato i gialloblù di una vittoria che sembrava scritta e ha lasciato ai campioni in carica del Borussia Dortmund la certezza del primo posto.
L’ultima fatica in contemporanea prevede Juventus-Manchester e Galatasaray-Parma. Il Bayer Leverkusen e il Monaco sono appaiati a 12 punti nel loro girone, giocano lo scontro diretto e, quindi, la sensazione che entrambe arriveranno a braccetto ai quarti è tanta. L’altro posto utile tra le seconde se lo disputano, quindi, le due italiane e il Rosenborg, atteso proprio ad Atene dall’Olympiacos.

Đorđević vestirà la maglia dell’Olympiacos fino alla fine della sua carriera (2009). La foto è del 2007/08

Enrico Chiesa a inizio ripresa porta in vantaggio il Parma, ma una doppia doccia fredda colpisce i ducali in pochi minuti: il rumeno Ilie dà il Galatasaray l’1-1, il norvegese Rushfeldt con una doppietta ribalta l’iniziale vantaggio dell’Olympiakos. Nel frattempo la Juventus attacca alla disperata contro un Manchester remissivo. Pecchia si divora un’occasione colossale, poi a cinque minuti dal termine il solito Pippo Inzaghi la mette dentro, alla sua maniera. Ma non basta: la classifica trasversale delle seconde dice Bayer Leberkusen e Rosenborg 13, Juventus 12, Parma ormai spacciato a 9.
Passano pochi secondi e arriva un clamoroso regalo per i bianconeri vicecampioni in carica: il serbo Predrag Đorđević con un bolide su punizione ha siglato il gol del pareggio ad Atene. Il gol non aprirà al serbo le porte della Serie A, come da lui sperato. L’Inter, sempre attenta al mercato estero, preferirà portare in Italia Georgatos, il compagno di squadra accomunato a Đorđević dalla fascia di competenza e dall’assenza di capelli.
La Juventus, invece, metterà a frutto questo regalo inatteso e farà strada nella competizione, ma in finale verrà sconfitta per il secondo anno consecutivo. Stavolta dal Real Madrid.

federico


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