Anno: 2014
Distribuzione: Parthenos/Lucky Red
Durata: 196’
Genere: drammatico
Nazionalità: Turchia, Francia, Germania
Regia: Nuri Bilge Ceylan
Data di uscita: 9 Ottobre 2014
Dopo aver trionfato alla 67/a edizione del Festival di Cannes, Il Regno d’Inverno – Winter Sleep, approda nelle sale italiane il 9 ottobre.
Aydin (Haluk Bilginer) è un attore che, dopo essersi ritirato dalle scene, gestisce un albergo in Cappadocia insieme alla giovane moglie Nihal (Melisa Sözen), con la quale ha un rapporto complicato e distante. Loro ospite è la sorella di Aydin, Necla (Demet Akbag), ancora sofferente per il suo recente divorzio. In questa magione sperduta nella steppa, che pian piano sparisce sotto una coltre di neve immacolata, lo spettatore assiste allo sviluppo delle relazioni fra i protagonisti.
Diversa dal precedente C’era una volta in Anataolia, thriller particolare e appassionante, Grand Prix Speciale della Giuria di Cannes nel 2011, la nuova fatica – è proprio il caso di dirlo di fronte ai 196’ della durata – del regista turco Nuri Bilge Ceylan è un affresco immenso dei rapporti di coppia e famigliari, che attinge a piene mani dalla produzione di Cechov. Del tutto teatrale nella scrittura e nella recitazione, decisamente pittorico nella fotografia, Il Regno d’Inverno, si impone sul grande schermo come una lunga analisi, che si svela con lo scorrere dei minuti, in un combattimento senza esclusione di colpi tra i protagonisti.
A scatenare le reazioni è un fatto che sembra casuale: un bambino lancia un sasso contro il finestrino della macchina in cui viaggia Aydin. Si scopre poi che il bambino è il nipote dell’imam della zona, in ritardo con le rate dell’affitto che deve ad Aydin. Da qui avranno luogo una catena di eventi relazionali che sveleranno i caratteri dei protagonisti – principalmente di Aydin, Nihal e Necla -, mettendoli alla prova e forzando le loro resistenze.
Ceylan costruisce attorno al protagonista Bilginer una figura meschina: ex attore, affianca alla gestione dell’albergo la professione giornalistica, mostrandosi attento a varie questioni sociali che non lo riguardano da vicino. La sorella Necla – personaggio intenso e dall’intelligenza brillante – gli fa notare, in uno stupendo quanto impegnativo duello verbale, che egli non è come vuole apparire e che forse è il caso che metta giù la maschera, dopo tante repliche. È nel rapporto con Nihal che vediamo la vera natura spietata di Aydin.
In questo regno, il cui dominus indiscusso è Aydin, la neve sembra indicare il momento del letargo, certamente non neutrale, ma alla fine del quale tutti saranno cambiati.
Francesca Tiberi