Ned è morto per quella verità che ora Stannis ha appena rivelato a tutti quanti. Jon Arryn aveva capito che i figli di Cersei non erano figli di Robert, ma è morto prima di poterne parlare con qualcuno che non fosse Stannis e soprattutto prima di agire. Eddard ha detto a Cersei che avrebbe rivelato tutta la verità a Robert, e possiamo immaginare che lui avrebbe reagito facendo fuori tutti i Lannister a portata di mano, così lei lo ha battuto sul tempo e ha ammazzato il maritino. Poi, visto che Ned insisteva nel voler continuare a dire la verità, la cara regina lo ha fatto finire in prigione, anche se colui che ne ha ordinato l’esecuzione è stato il figlio.
L’ironia è che Joffrey ha ordinato l’uccisione di Ned convinto che questi lo stesse tradendo, mentre Eddard era nel giusto. Non che conoscere la verità avrebbe spinto Joffrey a essere meno sanguinario, in fin dei conti stiamo parlando di Joffrey, ma il fatto che lui possa in buona fede essersi sentito tradito fa un certo effetto. E Robb ha accettato di essere proclamato Re del Nord perché non poteva accettare quel bastardo di Joffrey come sovrano e non sapeva che il legittimo erede di Robert era Stannis. Se lo avesse saputo penso che avrebbe seguito il Baratheon numero 2 come suo padre aveva seguito il Baratheon numero 1, anche se non con lo stesso affetto. Ora però, con una corona in testa, è troppo tardi per fare passi indietro perciò possiamo solo seguire l’evolversi degli eventi.
Certo che quando mi lancio non la smetto più, quante righe ho già scritto rimanendo sempre nella prima pagina del nuovo capitolo di Tyrion nel Regno dei lupi?
Torniamo alla lettera. La presenza di Melisandre inizia a farsi sentire e a essere nota, anche se Davos (e io con lui) diffidiamo di lei. La morte di Cressen ci ha dimostrato che ha davvero dei poteri, come sceglierà di impiegarli è un altro discorso.
Notare che Cersei è sanguinaria anche se è in torto marcio – va bene difendere la sua posizione, ma lei si indigna fin troppo in quell’ambiente ristretto ed è troppo pronta ad aggredire chiunque le capiti a tiro – che Pycelle sembra il Ponzio Pilato della situazione, pronto ad accettare le manie sanguinarie degli altri infischiandosene di tutto, che Tyrion è propenso a infischiari delle lettere tanto è abituato alle dicerie, e chissà cosa ha sentito dire su di lui nel corso degli anni, mentre Ditocorto è l’unico che propone una soluzione. Subdola, come lui è subdolo. Menzognera, ma plausibile.
Tempo fa ho letto un’intervista a George R.R. Martin. Nella serie Il trono di spade realizzata da HBO qualcuno – non chiedetemi chi, tanto non c’è speranza che lo ricordi, anzi, se volete dire chi lo fa e quando nei commenti il vostro intervento è ben accetto – dice che nessuno si fida di Ditocorto. Ecco, Martin ha rilevato come questa differenza sia enorme, perché nei romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco invece tutti si fidano di Ditocorto, salvo ritrovarsi pugnalati alle spalle se il caro lord Baelish pensa che una pugnalata sia quel che più conviene a lui. Qui Tyrion ha capito che di Ditocorto c’è poco da fidarsi. Basterà? Intanto si tiene impegnato preparando una piccola collana per il nipote.
Fuori dalla sala del concilio vediamo Tyrion all’opera, e abbiamo l’ennesima conferma che il modo di fare di Cersei non piace a lui e neppure a me. Quindi facciamo l’ennesimo viaggio in un bordello, dove conosciamo Chataya e sua figlia Alayaya, mentre Tyrion ripensa a Tysha. No, non fa il nome in queste pagine, lo faccio io per comodità come già lo avevo fatto quando ci eravamo imbattuti nel suo ricordo. Tranquilli, prima o poi arriverà un racconto illuminante sulla vicenda. Per ora ci limitiamo a notare che Tyrion e la fanciulla erano molto giovani. Ora il Folletto è interessato a un’altra fanciulla che certo non è innocente ma sa essere affascinante. Prima di arrivare da lei però abbiamo un incontro con quel camaleonte di Varys e ci ritroviamo a parlare dei bastardi. HBO per comodità ne ha tagliato qualcuno, ma il mondo di Martin è decisamente complesso e nessuno può fidarsi ci chi gli è vicino.
Sotto la foto spoiler dalla Regina dei draghi.
Sono andata a controllare, e a volte la traduzione ci fa perdere davvero dettagli interessanti. Tyrion sta facendo preparare per Joffrey una chain. Sergio Altieri ha tradotto la parola con il significato di collana, e questo è quel che capisce Cersei: che il fratello sta facendo preparare una collana per il nipote, cosa del tutto inutile. Quando però Tyrion ha usato la parola chain si riferiva a una catena, quella catena che vedremo usare durante la Battaglia delle Acque Nere per bloccare le navi di Stannis e distruggerle con l’altofuoco. La traduzione non è errata, la parola chain è traducibile tranquillamente sia come catena che come collana, ma il fatto stesso di aver letto il libro tradotto ci ha fatto perdere uno dei giochi di parole di Martin.