Non confondete la figlia di Ned Stark con Maisie Williams, nel Regno dei lupi Arya ha solo dieci anni. La Williams fin dal principio era più grande del personaggio che interpreta nella serie Il trono di spade, e visto che lei cresce come una persona normale mentre la ragazzina dei romanzi di George R.R. Martin invecchia secondo il non proprio rapidissimo ritmo di scrittura di Martin, il divario si sta facendo sempre più grande.
Il viaggio prosegue dunque, ma ora è molto più rischioso. Siamo in fase descrittiva, Martin ci mostra i pericoli che si trovano ad affrontare i personaggi, i dubbi che li attanagliano, ma sui dettagli noi sorvoliamo, in fondo questi dovrebbero essere riassunti. Gendry ha capito che Arya è una femmina, ma non tarda a rendersi conto che è una lady un po’ particolare. E considerando quello che la piccola lady vede non può che essere obbligata a crescere terribilmente in fretta, e a prendere determinate direzioni se vuole sopravvivere.
Gendry viene catturato da uomini che issano il vessillo di Casa Lannister e un altro con tre cani neri in corsa su sfondo giallo. Arya non è stata attenta alle lezioni di araldica, voi per quanto potete trovarle noiose dovete prestare attenzione se volete capire quel che sta accadendo, perché a volte un vessillo è l’unica cosa che abbiamo. Stavolta no, Martin ci tiene in sospeso davvero per poco perché poco più avanti ritroviamo la Montagna che cavalca. A quanto pare però forse il povero Lommy avrebbe avuto più fortuna se si fosse arreso a dei lupi, questi sono cani rognosi il cui divertimento principale consiste nel massacrare il poveraccio di turno caduto nelle loro grinfie. E in queste pagine anche se non conoscono la sua identità quelle belve sono riuscite a mettere le mani su Arya. Certo, la lupacchiotta è riuscita a scappare da Approdo del Re, ma siamo sicuri che per lei ora le cose vadano meglio?