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Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 22: Catelyn

Creato il 13 maggio 2014 da Martinaframmartino

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 22: CatelynAll’inizio del Trono di spade, vedendo le differenze fra Robb e Jon con gli occhi di Bran, avevo preso un abbaglio. Credevo che ci sarebbe stato un confronto di una certa importanza fra i due fratelli – perché ovviamente all’inizio li credevo tali – ed ero convinta che Jon ne sarebbe venuto fuori meglio di Robb. Avevo sbagliato, George R.R. Martin non è tipo da fermarsi all’ovvio, e se è in qualche modo possibile confrontare ciò che i due stanno facendo fra loro non c’è nessuna rivalità. Non solo, alcune delle decisioni prese da Robb sembrano proprie di una persona più matura della sua età. Il ragazzo sta crescendo bene.
Mandare Catelyn da Renly per esempio è stata un’ottima decisione. Perché combattere da solo contro i Lannister? In fondo è Renly quello con l’esercito più numeroso, anche se è il meno esperto. La cosa fa un po’ ridere, Robb è più esperto di Renly anche se è (cito a memoria quindi potrei sbagliarmi) nove anni più giovane. Renly però è cresciuto nel lusso di Approdo del Re, mentre Robb aveva un padre che gli ricordava continuamente che l’inverno sta arrivando e che quando necessario non si faceva problemi a decapitare la gente davanti agli occhi dei suoi figli. Tutta gente che la decapitazione la meritava, certo, ma che impressione può ricavarne un bambino?
E Catelyn, per quanto le sue fesserie le abbia fatte e le continui a fare – ricordiamo il suo odio per Jon e la cattura di Tyrion – è il miglior ambasciatore che Robb aveva a disposizione. Questo non significa che Catelyn si stia godendo il viaggio, anche se ne capisce la necessità. I piani di Robb non li vediamo, chi non ha un suo punto di vista non ha nessuna difficoltà a nasconderci le sue intenzioni. Siamo stati nella testa di Ned e abbiamo visto solo frammenti minuscoli di Lyanna, figuriamoci se possiamo capire gli altri. Dobbiamo mettere insieme i vari pezzi e aspettare l’evolversi degli eventi, per tutto il bene e il male che potranno portare.
Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 22: CatelynLord Hoster lo abbiamo appena intravisto nel suo delirio. La mia impressione è che Martin voglia spazzare via la vecchia generazione per lasciare i più giovani a crescere, con tutti gli errori che ne conseguiranno. Per ora ha fatto fuori Jon Arryn, Eddard Stark e Robert Baratheon, con tutto quello che potevano sapere della guerra che ha portato sul trono Robert. Lord Hoster è vivo ma c’è da chiedersi se da lui sapremo qualcosa d’importante. Pure Viserys Targaryen è morto, anche se all’epoca della guerra era un bambino e in seguito la sua mente era avvelenata dall’odio. Non attendibile Lysa Tully, oltre a Cat rimangono i Lannister, i membri del Concilio ristretto Varys, Pycelle e Ditocorto, tutta gente di cui non c’è da fidarsi, e qualche personaggio che al momento è fuori scena.
Catelyn infine arriva da un Renly che gioca alla guerra. Un torneo mentre si sta marciando? E da dove gli è venuta quest’idea? Va bene che è lui quello che ha più uomini, ma se uno non riesce a prendere sul serio neppure la guerra viene da chiedersi come possa sperare di vincere. Renly con l’aspetto di Robert. Noi abbiamo sempre visto il grasso ubriacone, ma da giovane il maggiore dei fratelli Baratheon era capace di conquistarsi l’ammirazione e l’affetto di tutti. Forse di quasi tutti visto che Lyanna, la sua promessa sposa, era consapevole che prima o poi si sarebbe ritrovata in testa un bel paio di corna simili a quelle che campeggiavano sullo stemma del futuro marito. Poi la morte della donna da lui amata, il matrimonio con quella simpaticona di Cersei, un suocero come Tywin da tenere a bada e le responsabilità del regno lo hanno trasformato in quel che abbiamo visto noi. Peccato, ma come ama ripetere Martin non basta essere brave persone (e comunque Robert non era certo perfetto) per essere dei bravi re.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 22: Catelyn

Natalie Dormer (Margaery Tyrell) e Gwendoline Christie (Brienne di Tarth)

Il torneo, sorprendentemente, viene vinto da una donna, Brienne di Tarth. A parte Arya con le sue aspirazioni da maschiaccia questa è la prima donna guerriero che vediamo, non dimentichiamo che si tratta di una società assolutamente maschilista e che per combattere è necessaria una notevole forza. Lasciamo stare Syrio Forel e i suoi insegnamenti, se Arya dovesse riuscire a cavarsela sarebbe un’eccezione in un mondo terribilmente difficile, ma se serve la forza bruta o la donna è grossa quanto e più di un uomo o fa una brutta fine. Quando guardo la serie televisiva sono sempre colpita da Gwendoline Christie, è davvero brava ed è perfetta per quel ruolo. Per molti altri ruoli HBO avrebbe potuto trovare attori altrettanto bravi, ma per Brienne erano necessarie anche caratteristiche fisiche ben precise, e non è detto che queste caratteristiche si accompagnino al talento. Come per Peter Dinklage che interpreta Tyrion Lannister, questo è un ruolo che dava poche scelte per avere un bravo attore con le caratteristiche giuste.
Accanto a Renly c’è Margaery Tyrell, la stessa fanciulla di cui Renly aveva mostrato un ritratto a Ned chiedendogli se somigliasse a Lyanna. Quando dico che bisogna prestare attenzione ai nomi non scherzo, ogni tanto nell’appendice finale io mi segno il numero di pagina in cui accadono determinate cose, o vengono citati determinati personaggi, per poter mettere insieme tutte le informazioni quando ne ho voglia. Sul posto c’è anche lord Randyll Tarly, il papà di Sam. Visto come prima o poi spuntano fuori tutti? Sono sparpagliati per un intero continente, certo, ma noi abbiamo qualcosa di meglio da fare che viaggiare un po’?

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 22: Catelyn
L’incontro per ora non porta a nulla, ma non sembra neppure promettere nulla. A quanto pare oltre a vestire con eleganza una cosa Renly la sa fare: essere sfuggente come un re, concede solo le briciole e solo se ne ha voglia. A cena le sue attenzioni sono per ser Loras, fratello di Margery e già nel gruppo dei primi quattro al Torneo del Primo cavaliered ad Approdo del Re, e non per la regina. Renly, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, è gay.
HBO lo ha fatto vedere chiaramente, Martin è stato più sottile, ma gli indizi sono tanti e qui ce n’è uno. A proposito, qualche pagina prima avevamo scoperto che la guardia di Renly è la Guardia arcobaleno, e l’arcobaleno è uno dei simboli in cui gli omosessuali ricordano e valorizzano la diversità. Catelyn li guarda piena di tristezza e ricorda che l’inverno sta arrivando, dopo tutti quegli anni di matrimonio con Ned alla fine è diventata pure lei una mezza Stark. Fa effetto comunque vedere l’ingenuità di Brienne, il suo amore per le canzoni, anche se i cavalieri con lei non sono mai stati troppo cortesi. L’inverno sta arrivando, noi lo sappiamo perché abbiamo letto il prologo del Trono di spade e visto gli Estranei, ed eravamo con Jon quando i non-morti hanno cercato di assassinare Mormont. Quello che c’è non durerà.

Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non c’è certezza.

Questo almeno è quello che scriveva Lorenzo de’ Medici, e qualche centinaio di anni dopo in tutt’altro contesto continua a essere valido.
Non più seduto sul trono Renly ritrova un po’ di serietà, quanto basta per esempio per chiedere di ser Barristan. Avevamo visto Barristan per l’ultima volta con gli occhi di Sansa quando Joffrey lo mandava in pensione, qui scopriamo qualcosa di più su di lui. Barristan, ricordo, è uno di coloro che può sapere qualcosa della guerra fra Baratheon e Targaryen, anche se al momento non sappiamo dove sia. Salterà fuori? Certo che lo farà, anche se qui non scrivo dove né quando. Per saperlo dovete leggere i romanzi, se ancora non lo avete fatto. Renly rievoca anche i colloqui con Ned, l’impressione è che sia davvero dispiaciuto per come sono andate le cose anche se al di là della mera sopravvivenza quello che gli interessava davvero era la sua stessa ascesa. Non ascoltare Renly è stato uno dei tanti errori di Ned che alla fine, sommati insieme, gli sono costati la testa, ma non era proprio da lui agire come questo spregiudicato aspirante sovrano. Il quale sarà vanitoso e interessato a un bel po’ di frivolezze, ma i conti li sa fare. Se Robb non ha 40.000 uomini e Renly ne ha almeno 90.000 è evidente chi sarebbe il favorito in un eventuale confronto diretto. Certo, sta dimenticando Stannis, o meglio non lo vuole vedere. Solo che subito dopo che abbiamo scoperto che Renly può accettare Robb solo come un inferiore a lui, anche se magari incoronato, è Stannis che dimostra di non volersi far dimenticare. Un assedio a Capo Tempesta con i pochi uomini che ha, certo, quando neppure le forze dei Targaryen sono riuscite a prendere quella fortezza quando Stannis era quello che stava all’interno. Solo che un attacco alla propria dimora non può essere ignorato, vero? Un’ultima cosa: abbiamo un nuovo re. Robb non si era inginocchiato a Renly perché non lo riteneva il legittimo erede di Robert, ma se si reputano Joffrey e company come figli dell’incesto l’erede di Robert è Stannis, che ha appena reclamato la corona. Robb rivedrà le sue posizioni?



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