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Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 4: Bran

Creato il 07 dicembre 2013 da Martinaframmartino
Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 4: Bran

La copertina del secondo volume dell’edizione rilegata giapponese di A Clash of Kings.

Bran voleva diventare cavaliere, ricordate? E ora può solo guardare e ascoltare ciò che fanno gli altri intorno a lui. Sogna i lupi, e pensa ai due Frey che ne hanno paura. Estate parla di cose perdute, come la vitalità di Bran e forse qualcos’altro. Cagnaccio è più ferale, con lui c’è davvero poco da scherzare. Ovvio che, essendo Rickon piccolo, per lui è più difficile addomesticare un animale, ma non dovrebbe per questo aiutarlo l’addetto al canile? Anche solo per evitare che qualcuno si faccia male per sbaglio. Lo so che Ned aveva detto che se ne sarebbero occupati i figli, ma mi sembra improbabile che nessuno aiuti almeno Rickon. Gli animali comunque sanno quel che diventeranno i loro padroni in futuro, o è il loro comportamento a influenzare il destino dei padroni?

Luwin sa tante cose, ma guarda la cometa in un modo troppo scientifico. Non ha mai letto le interviste rilasciate da George R.R. Martin? Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono un’opera fantasy e quindi le spiegazioni deifenomeni naturali sono di tipo fantastico. Se fossero state un’opera di fantascienza sarebbero state spiegazioni scientifiche, come quella che ci propone lui. Ha ragione Osha, i lupi conoscono verità che Luwin – e con lui tutti gli uomini saggi dei Sette Regni – ha dimenticato. Il significato, come già ampiamente ripetuto, è sangue e fuoco. Di chi, dove e quando, è da vedersi. Septon Chayle, da uomo di fede, dona invece una spiegazione religiosa, e parla del cambio di stagione. Attenzione: il regno di Robert è finito al termine dell’estate. Ora siamo in autunno, e c’è una cosa che non dobbiamo assolutamente dimenticare. L’inverno sta arrivando.

La vecchia Nan parla di draghi, interpretazione che secondo me non nega quella di Osha ma la completa, mentre Chayle è poco più di un corollario. Sempre meglio dell’interpretazione di Approdo del Re relativa alla gloria per re Joffrey. E poi c’è Hodor, che giustamente dice Hodor.

Bran non ricorda – non vuole ricordare – la caduta. Però sa che quando i lupi ululano hanno un motivo ben preciso per farlo. Anche quando mordono, a volte è un peccato che gli Stark li tengano a bada.

Bran è un sognatore, e ovviamente si interessa ai sogni. Quelli dei lupi. Quelli dei morti. Quelli degli alberi. E il capitolo in fondo è tutto qui, nella per ora breve e sgradita conoscenza dei due Walder Frey e nei sogni con i loro richiami. Richiami a cui lui deve trovare il modo di rispondere se non vuole morire.

Sotto la foto spoiler dai Fuochi di Valyria.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 4: Bran
 

I lupi, almeno quelli di Martin (e quelli di Robert Jordan, ma qui andremmo un po’ troppo fuori tema) sognano. Per i morti forse dovremmo stabilire di quali morti stiamo parlando. Dei non-morti riportati in vita dagli Estranei? Di Manifredde? Dei membri della famiglia Stark seppelliti nelle cripte di Grande Inverno? Di tutti i morti, senza alcuna distinzione? Quanto agli alberi, l’ultimo capitolo di Bran, quello trascorso insieme a Brynden, il corvo con tre occhi, ci ha fornito la risposta. Peccato solo che le persone non sappiano ascoltarli.



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