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Il resoconto della quinta Assemblea Nazionale del Movimento RadicalSocialista

Creato il 15 dicembre 2011 da Veritaedemocrazia

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E’ stato Paolo Pagnoni, presidente della sezione “Leda Antinori” dell’ANPI, ad aprire la V Assemblea Nazionale del Movimento RadicalSocialista ricordando le affinità tra MRS e ANPI e sottolineando come MRS rappresenti la società civile che si organizza autonomamente rispetto ai partiti, portando avanti quei valori per cui anche l’ANPI si batte da sempre. Pagnoni ha poi sottolineato come la nascita del governo Monti, con la sua manovra antipopolare, ci abbia permesso di festeggiare “solo per un pomeriggio” la tanto auspicata caduta del governo Berlusconi. Pagnoni ha poi ricordato le vicende attraverso cui si è arrivati, con il contributo di tanti militanti di MRS iscritti anche all’ANPI, alla conquista della nuova bellissima sede concessa dalla Provincia alla “Leda Antinori”. La critica durissima nei confronti del governo tecnico e dei partiti che lo appoggiano è stata il leit-motiv del congresso radicalsocialista. Giancarlo Iacchini ha illustrato infatti il documento preparatorio in cui si tratteggiano le due destre che si sono date il cambio al governo del paese, quella populista e cialtrona (ormai impresentabile) e quella tecnocratica legata alle banche ed alla finanza internazionale: due destre diverse ma unite dalla stessa politica neoliberista che dopo avere causato la crisi economica pretende di “risanare” i conti facendone pagare i costi a giovani, lavoratori e pensionati. Per quanto riguarda MRS, il suo ruolo continua ad essere quello di fermento unitario della sinistra e di cerniera tra i partiti e la società civile, con un forte richiamo ai primi affinché seguano l’attivismo di comitati e associazioni, che portano avanti spesso in solitudine la battaglia per i valori e le cose concrete da fare, a fronte di forze politiche ridotte talvolta a scatole vuote e autoreferenti. Tra gli obiettivi MRS di lunga data, il reddito minimo garantito Il portavoce uscente Italo Campagnoli ha ricordato le battaglie di MRS dentro i movimenti civici, contro i privilegi e i vitalizi dei politici, per la democrazia diretta ed un profondo rinnovamento della politica stessa, nel senso della partecipazione popolare e della cittadinanza attiva. Italo ha poi presentato la campagna di MRS in favore dei testimoni di giustizia, illustrando la genesi della candidatura di Maria C. a portavoce del Movimento. Ed infatti è stata letta in Assemblea la lettera con cui la giovane testimone di giustizia calabrese accetta con entusiasmo la proposta di candidarsi a portavoce, proposta poi votata alla unanimità dall’Assemblea stessa insieme ai nomi della nuova segreteria. Campagnoli ha concluso il suo intervento auspicando che MRS, nel prossimo anno e sotto la guida di Maria C., lavori per darsi una dimensione nazionale più forte ed evidente.
La parola è quindi passata a Laura Serra, membro di MRS e coordinatrice comunale dell’IDV a Fano. “Sono una cassintegrata”, ha ricordato Laura, rimarcando il tasso crescente di disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, nonché le ingiustizie retributive che consentono ad esempio ai manager di guadagnare cifre mille volti superiori al salario medio dei propri dipendenti. Etica ed economia sono collegate, così come etica e politica! Crisi e recessione non consentono più di spalmare i frutti dello sviluppo economico, perciò i contrasti si radicalizzano. Spero – ha concluso Laura – che da questa crisi e da questa impasse si possa uscire sviluppando un nuovo pensiero unitario a sinistra. L’auspicio (e l’impegno) è quello di costruire un pensiero politico nuovo, che ridia speranze alla gente. Fabio Greggio, tra i fondatori storici del Movimento RadicalSocialista (sua tra l’altro l’idea del nome – radicalsocialista – che ha costituito un oggetto di discussione nella riunione preliminare tenutasi in mattinata: si è detto che nonostante gli equivoci che tale definizione continua a ingenerare, resta pienamente giustificato l’orgoglio da parte di MRS di chiamare le cose con il loro nome, e dunque di riscoprire e valorizzare le due maggiori radici ideali della sinistra italiana, senza “darla vinta” a… Craxi che ha fatto di tutto per screditare il termine socialista – riuscendoci in pieno – e a Pannella che ha deviato a suo modo, monopolizzandolo, il concetto di “radicalismo” proprio della tradizione della “sinistra radicale” da Felice Cavallotti a Ernesto Rossi fino alle lotte libertarie degli anni 70). Fabio Greggio ha illustrato l’impegno di MRS sulle tre leggi di iniziativa popolare promosse da Elio Veltri sul lavoro precario, l’evasione fiscale e i costi della politica; ha puntato il dito sulla crisi ormai terminale del sistema partitico; ha duramente accusato il governo tecnico per la manovra “salva banchieri” ed ha presentato la mozione in cui invita MRS a scrivere un manifesto sulla democrazia diretta, sottolineandone i vantaggi ma anche qualche rischio di deriva populistica.Che fare?”, si è chiesta Fernanda Marotti a proposito della situazione politica attuale, in cui “dopo esserci liberati di una dittatura mediatica si è caduti dalla padella alla brace, finendo sotto l’egemonia dei potentati finanziari”. Il decreto “salva-Italia” salva in realtà quei soggetti internazionali che hanno investito sui nostri titoli di stato. “Va smascherata la convinzione circa l’inevitabilità di questo tipo di manovra. La sinistra è chiamata a smascherare questo colossale inganno: ad esempio è falso che il sistema pensionistico italiano sia il più caro d’Europa. E rendere ancora più “flessibile” il lavoro è impossibile: il passaggio successivo alla flessibilità è lo schiavismo! Bisogna tagliare le spese militare: un taglio agli F35, ad esempio, varrebbe metà manovra! Ed è una vergogna la cessione gratuita a Rai e Mediaset delle frequenze del digitale terrestre. Lo strumento prioritario a disposizione della sinistra – ha continuato Fernanda – si chiama democrazia diretta. E c’è bisogno di unità, di un percorso comune, di un modello alternativo di società. Fernanda Marotti, che milita in modo critico nel PD, invita a distinguere tra base e vertici, divisi da una distanza siderale: “Nel partito c’è una sofferenza enorme, e molte voci critiche”. Per Luciano Capitini, la situazione è “sorprendentemente drammatica”, e questo ci porta giorno dopo giorno verso una consapevolezza sempre più chiara. La crisi può aprire le porte alla disponibilità di un cambiamento radicale. “La lunga notte può e deve finire. Poi tornerà l’aurora, e con essa la vita. E noi dobbiamo viverla, quella vita lì. Auspico in MRS una partecipazione più corale. Oggi il tempo è merce rara e costosa, invece io ho del tempo libero, e voglio dedicarlo alla crescita del Movimento”. “Il salario è una cosa riformista; il tempo libero è invece rivoluzionario! I padroni vogliono il tempo dei lavoratori”. Luciano, “liberalsocialista” doc, suggerisce poi, “sulla scia delle fortunate Lezioni di democrazia, una nuova serie di conferenze intitolate I nostri maestri; e comincerei da Marx, invitando Diego Fusaro a presentarci il suo libro Bentornato Marx!”. Ha ricordato poi “il miracolo dei referendum vinti” ed ha concluso con l’esortazione: “E’ il momento di picchiare sulla democrazia diretta”. Thomas Olivieri ha posto all’attenzione dell’assemblea il tema dei beni comuni. E’ importante, in questo campo così fondamentale per le sorti del paese e la politica della sinistra, integrare l’ambito teorico e quello politico-sociale. “Contro l’individualismo a cui ci spinge il capitalismo finanziario, è necessario riscoprire la nostra dimensione socializzante”. Thomas ha poi fatto un excursus sulle esperienze a livello planetario circa la centralità dei beni comuni, ricordando come siano ancora poche le costituzioni che prevedono esplicitamente la nozione di beni comuni (Bolivia ed Ecuador, ad esempio), e come anche a livello locale sia urgente proporre assessorati ai beni comuni. Questa è la questione su cui MRS può lavorare proficuamente nell’anno a venire. Per Maria Rita Nucci c’è una cultura emergente, nei diversi continenti, che va alla radice del concetto di democrazia, promuovendo e diffondendo nuovi stili di vita ed una cultura etica ed ecologica di tipo nuovo. Una visione “olistica” della vita, orientata alla spiritualità (ed al rifiuto del gretto materialismo “borghese”) come base dello stato sociale. Si tratta di “creativi culturali” che cambiano profondamente e concretamente i valori della società, gli stili e le priorità della vita. Di questo c’è bisogno oggi, in questa società dominata da obiettivi economicistici e ormai al collasso. “I creativi ritengono che l’unica soluzione della crisi che ci attanaglia dipenda da un risveglio della coscienza planetaria”, sui temi dell’ecologia, del consumo consapevole, della pace e dei diritti umani. “Il futuro è nelle nostre mani. Noi possiamo cambiare il mondo, ma dobbiamo capire bene in che direzione, cioè che cosa favorisce veramente il nostro benessere più autentico e che cosa invece lo frena. Non sarà l’economia a salvare il mondo, ma la poesia”. Sono quindi intervenuti Maria Cristina Mochi, per illustrare in maniera molto efficace il progetto di Agedo, l’associazione che unisce i genitori di figli omosessuali: si tratta di una battaglia centrale, quella sui diritti civili accanto a quelli sociali, di cui MRS va fiero avendo incentrato sulla laicità la sua stessa esistenza (vedi la tessera onoraria a Margherita Hack e le conferenze con Beppino Englaro – con le connesse reprimende del quotidiano dei vescovi Avvenire); Ermanno Cavallini, uno dei protagonisti – alcuni anni fa – degli esordi di MRS a livello locale, ed ora capace di formulare, insieme ad un agguerrito comitato di genitori, un contropiano di “riordino scolastico” che le autorità regionali hanno preferito a quello del comune di Fano, che tante legittime proteste aveva suscitato tra i cittadini: è l’esempio di come la logica dell’autogestione, valorizzando le competenze “dal basso”, possa avere la meglio – perché più razionale e orientata al bene comune – su quella irrazionale perché legata ai poteri e agli interessi economici. Anche così si difende la scuola pubblica dall’assalto della restaurazione neoliberista; Mattia Corvino De Benedittis, militante dei Giovani Democratici, ha suscitato un acceso dibattito dichiarandosi a favore del governo tecnico, pur nella critica ad alcuni aspetti della “manovra”: una presa di posizione che ai più è sembrata in stridente contrasto con i valori di equità e giustizia richiamati dallo stesso Mattia, che ha citato Sandro Pertini. Il suo intervento è stato comunque utile alla discussione, perché la questione del PD non può essere elusa e va affrontata con estrema franchezza, nell’immediato futuro (il superamento del berlusconismo e del relativo antiberlusconismo di maniera mette ora le forze politiche di fronte a scelte economiche nette, che andranno a misurare con esattezza la loro collocazione “di classe”; Anna Canessa, infine, è intervenuta a nome delle persone “nuove” presenti all’Assemblea (citiamo anche Paolo Giaro, non vedente, che ha tenuto in modo particolare ad essere presente all’appuntamento) esprimendo vivo apprezzamento per il nostro modo di discutere e confrontarci in modo estremamente democratico e “circolare”. Ha chiuso la giornata Maria Chiara Ballerini, ricordando alcuni dei prossimi appuntamenti su vari fronti e la collaborazione con Libera di don Ciotti, e leggendo poi i nomi della nuova segreteria, che è stata votata dall’Assemblea senza alcun voto contrario.
Questa dunque la nuova segreteria di MRS: Portavoce: Maria C. Coordinatore della segreteria: Fabio Greggio Tesoreria: Angela Galli Antifascismo: Giuseppe Scherpiani Beni comuni: Thomas Olivieri Cittadinanza attiva e legalità: Fernanda Marotti Comunicazione: Maria Chiara Ballerini e Giancarlo Iacchini Cultura: Luciano Capitini Democrazia diretta: Italo Campagnoli Ecologia e nuovi stili di vita: Maria Rita Nucci Economia: Maurizio Zaffarano Laicità e diritti: Giandiego Marigo Lavoro: Anna Maria Pagano Movimenti: Antonino Martino Organizzazione: Francesco Gismondi e Gianluca Lisci Scuola, università e ricerca: Mirca Montanari.

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