Sono passati più di quaranta anni da quando, nei pressi di Marina di Riace, un subacqueo avvistò i due grandi Bronzi semisommersi nella sabbia del fondo marino. Da allora l’interesse del pubblico e degli studiosi non è mai venuto meno. Chi rappresentano? Da chi sono stati realizzati? Quale storia hanno alle spalle?
Il nuovo restauro, condotto nel laboratorio di Reggio Calabria da Paola Donati e Cosimo Schepis, ha permesso, grazie ai nuovi strumenti di indagine, di chiarire alcuni punti. Sappiamo che i due Bronzi risalgono al V secolo avanti Cristo e sono stati realizzati in ambiente greco. Ma contrariamente a quello che sembra, non sono gemelli: tra l’uno e l’altro vi sono trenta anni di differenza. Uno dei due ha subito già un intervento in epoca romana: il suo braccio è di una lega diversa. La pulitura interna ha rivelato dettagli sorprendenti come il sistema di fissaggio degli occhi.
Dal laboratorio di restauro, con mille accorgimenti tecnici, le statue sono state trasferite di notte al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria profondamente restaurato. Alla presenza del ministro dei beni culturali Massimo Bray rivivremo l’emozione di quel momento.
Alberto Angela illustrerà il sorprendente sistema con cui i Bronzi sono stati ancorati al loro piedistallo. Si tratta di un piedistallo antisismico, progettato dall’Enea grazie al lavoro degli ingegneri Gerardo De Canio e Roberto Ciabattoni. Molte domande aspettano ancora una risposta. La nave che li trasportava è naufragata? A quale luogo erano destinati?
Lo ‘Speciale’ di Ulisse cercherà di “ascoltare” le due statue, scoprendo tutto quello che ci possono raccontare sul loro lontano passato, sull’Arte della loro epoca, sul loro mondo in generale. E sul loro sofferto viaggio nel tempo per arrivare fino a noi.