Per questo è così difficile ricordare, così faticoso risalire alle sorgenti del proprio io perduto là negli anni dell'infanzia, rapito dai sogni incerti della giovinezza, obliterato dalle delusioni della maturità. Il ricordo impedito dal quotidiano bisogno di vivere, dalle esigenze del corpo che non sa, che non capisce che, vivendo, sta producendo ricordi che poi, un giorno, potrebbero anche essergli utili per vivere. Non conosco nessuno che abbia fatto questo esperimento: annotarsi dettagliatamente tutto quello che accade, minuto dopo minuto, in un giorno della sua vita. Persino i giorni migliori, quelli facili da ricordare - o peggiori, e per ragioni inverse ricordati - sono sempre mancanti di dati, di particolari, per esempio quante volte hai pisciato in quel determinato giorno e in quali gabinetti, o anche semplicemente il sapore esatto del cibo più gradito della giornata.Me lo ricordo com'erano quei bicchieri di Sassicaia, l'unica volta che l'ho bevuto? Me lo ricordo il sapore della prima volta che ho messo la lingua là dove un giorno uscii (di un'altra donna, certo, non mi chiamo Edipo)? Me li ricordo, me li ricordo, ma non mi sono eterni, e se scavo nella mente li ritrovo contraffatti, perché li moltiplico o li divido, li seziono o li ricucio a seconda dell'umore di quel giorno in cui qualcosa li riporta alla superficie della mente.Spero che in futuro la scienza e la tecnologia offrano agli umani uno strumento per decifrare tutte le impronte di vita che hanno calpestato la corteccia cerebrale, per poi poter leggere su schermo tali dati e verificare se ci riconosciamo. Poiché è questa la ragione principale per cui non facciamo che gettare ricordi nell'indifferenziato: per la paura di ricordarsi chi eravamo veramente - e non vogliamo certo correre il rischio di trovarci senza alibi; in fondo, siamo noi, allo stesso tempo, imputati e giudici, avvocati dell'accusa e della difesa. E se il processo che, continuamente, ci facciamo ha tempi molto lunghi, indeterminati, che al cospetto, quelli della giustizia italiana, sono rapidi come il frecciarossa, è perché non abbiamo nessuna fretta di trovare il colpevole, dato che molte volte, se lo troviamo, corriamo il rischio di essere più severi dei giudici del Texas.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Top Ten Tuesday: Top Ten Books I've Read So Far In 2015
Top Ten Tuesday Top Ten Books I've Read So Far In 2015 Dopo una settimana di assenza, colpa connessione assente, ritorna Top Ten Tuesday con una bella... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Susi
CULTURA, LIBRI -
Questi imprenditori
Immaginatevi la scena: state andando al lavoro e avete la polizza scaduta. Vi fermano per un controllo e sequestrano il mezzo. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Funicelli
SOCIETÀ -
Intervista! Parla Daniela Ruggero
Eeeee anche questo esame è andato, ora posso finalmente dedicarmi un po' al blog! Oggi vi propongo un'intervista, la cui protagonista sarà Daniela Ruggero.... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Chiaradm
CULTURA, LIBRI -
Lorenzo Viani, Viareggio – Le vie
Darsena vecchia (olio 50×60) 1960 – tratto da Catalogo Mostra 8-23 febbraio 1986 – Palazzo Paolina ViareggioQuando si vorrà, attraverso i secoli, studiare... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Paolorossi
CULTURA, RACCONTI -
Il Donbass è come il sud Italia.
Quindi potrebbe essere utile analizzare le posizioni polarizzate che molti hanno appreso per quanto riguarda l'Ucraina. Per eludere tali opinioni radicate,... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Nicovendome55
ATTUALITÀ, OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ