Il ricordo può bastare?

Creato il 28 gennaio 2014 da Salvatore Cugliari

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. Ogni 27 gennaio, attraverso il Giorno della Memoria, a livello internazionale vengono commemorate le vittime dell’Olocausto. Tutti noi, in questi giorni, ricordiamo ciò che stato per evitare di commettere gli stessi errori. Ma tutto questo può bastare? Il ricordare è abbastanza per  “pulire” le nostre coscienze interessate passivamente da ciò che è stato? Abbiamo posto definitivamente fine all’antisemitismo e agli stereotipi razziali? Assolutamente no. L’antisemitismo e gli stereotipi razziali sono purtroppo tutt’ora presenti in tutti noi. Nel nostro subconscio ci sono due diversi sentimenti che quotidianamente sgomitano e lottano: la tolleranza e l’esclusione del diverso (come minimo). Dentro ognuno di noi c’è indubbiamente un piccolo nazista e questo lo si può evincere dalla quotidianità, dalle piccole cose. Chi di noi non ha mai, anche non volendo, escluso qualcuno? Chi di noi non ha mai, anche dentro di sé, preso in giro un omosessuale? Chi di noi non si è mai sentirsi superiore a qualcuno? Non ci sono persone antirazziste ma, più che altro, ci sono persone che riescono a far, in un certo senso, prevalere la tolleranza e molte altre in cui regna incontrastato l’odio razziale. Negli ultimi anni non si può dire che questo fenomeno sia diminuito, anzi tutt’altro. La nascita di internet ha permesso ai finti tolleranti di sviscerare il loro becero odio. Il web è diventato terreno fertile per chi, attraverso l’anonimato, disprezza chiunque abbia, anche solamente, idee o opinioni differenti dalla massa. Ciò che non è concesso nella vita reale viene esasperato nella realtà virtuale. Molte persone pensano che su internet tutto sia loro concesso, tutto sia loro permesso. Il ricordo può bastare? Il ricordo non deve bastare. La memoria può essere solamente uno spunto da cui partire. Più che ricordare bisognerebbe provare a cambiare, o meglio, a far prevalere la tolleranza.