Non so da voi ma a Livorno, ed in generale in tutta la Toscana, il riso al nero di seppia è un piatto che si prepara molto spesso ed anche se è un risotto a base di pesce è d'obbligo metterci una grande spolverata di parmigiano! fidatevi! ci sta benissimo!!!
Il piatto poi vi permetterà di riscuotere un gran successo con i vostri ospiti sia per il sapore che per l'effetto cromatico. Per aumentare il contraso colori ho anche aggiunto intorno al risotto dello zafferano sciolto nel fumetto che, oltre a dare colore al piatto, da anche una giusta sapidità.
L'unica cosa da prendere in considerazione è quella di offrire il piatto a persone con cui avete confidenza poichè il nero di seppia spesso lascia dei "baffetti" intorno alla bocca e fra i denti che potrebbero imbarazzare i vostri ospiti se li incontrate per la prima volta. :-)
Ingredienti
300 gr di riso carnaroli
600 gr di seppie
olio extravergine d'oliva
mezza cipolla
mezzo spicchio d'aglio
1 carota
mezza manciata di prezzemolo tritato finemente
mezzo bicchiere di bianco secco
peperoncino
sale
parmigiano
fumetto di pesce
2 pomodori maturi
Preparazione
Come prima cosa pulite bene le seppie, mettendo da parte la vescichetta con il nero.
Fate soffriggere la cipolla, l' aglio e il peperoncino con un filo d’olio e aggiungere le seppie facendole rosolare per qualche minuto. Quando avranno preso colore, bagnate con il vino e lasciatelo evaporare. A questo punto unite anche i pomodori a piccoli tocchetti. Versate il riso nella pentola e lasciatelo tostare per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto.
Continuare con la cottura del riso aggiungendo via via del brodo vegetale e mescolando di frequente. Aggiustate di sale e verso la fine della cottura aggiungete le vescichette che contengono il nero, rompendole con il cucchiaio.
Come vi dicevo in apertura di post vi consiglio di spolverare un bel pò di parmigiano grattugiato prima di servie il piatto!
Curiosità:
La seppia ha al suo interno una sacca che contiene un liquido nero, chiamato “inchiostro” o “nero di seppia”: questo viene liberato nel momento in cui l'animale si trova in pericolo per spaventare e confondere il nemico