EXPO è terminata ormai da tempo, ma la sua eco lascia ancora qualche strascico, soprattutto in materia di cibo. Si continua a parlare e scrivere tanto di cucina, ingredienti, ristoranti, ricette. E vengono pubblicati tanti libri, in particolare degli chef più o meno di fama, che poi nella nostra società superficiale significa cuochi che vanno a fare i guitti in televisione. A parer nostro, questi signori fanno tutto , meno che cucinare, non si capisce infatti quando ne abbiano il tempo.
Tra le tante cose inutili, è uscito invece in libreria, pubblicato da Jouvence, un volumetto un po’ sui generis, una via di mezzo tra la monografia di ricerca e il pamphlet spiritoso. Si intitola “Il risotto alla milanese” e lo ha scritto Felice Bonalumi, docente alle scuole superiori, con esperienze anche all’università e come giornalista d’arte. Qui si fa la storia del famoso risotto giallo, una delle ricette che hanno visto la luce in Lombardia e che poi hanno fatto il giro del mondo. L’autore fa un attento lavoro di ricerca e di esegesi di questo piatto semplice e gustoso, scegliendo la strada dei ricettari. Si va dalle ricette dei grandi cuochi, a quelle degli scrittori, della Brianza e così via.
Che dire? Un lavoro che senza dubbio si differenzia dai tradizionali libri di cucina patinati e pieni di fotografia e, a parer nostro, molto inutili, in pratica dei sopramobili.
Il lavoro di Felice Bonalumi è una lettura senza fronzoli che a tratti diverte e coinvolge, facendo anche da tutor a chi si vuole cimentare nel classico piatto che nel mondo ricorda Milano.
Camille Pagani