La grande crisi delle finanze pubbliche e la conseguente contrazione della crescita, registrate in Italia a partire dal 2008, si sono ovviamente ripercosse sul tenore di vita degli italiani, creandi una vera crisi del reddito delle famiglie.
Secondo infatti gli ultimi dati Istat, nel nostro paese la percentuale di famiglie che rischiano la povertà e l’esclusione sociale continua ad essere sempre più elevata di quella di altri Paesi con economie avanzate.
Il potere di acquisto e cioè la capacità di fare acquisti con il proprio salario, è infatti diminuito nello scorso anno di circa lo 0,5 % e la naturale propensione al risparmio, che in Italia ha sempre registrato dei valori di tutto rispetto, è scesa al 12 %, (la misura più bassa dal 1995) mentre sono in forte aumento i prestiti.
La riduzione consistente della capacità di risparmio ha colpito in prevalenza famiglie appartenenti al ceto medio ed ha finito per aumentare la forbice e quindi la differenza di reddito fra ricchi e poveri, mettendo a forte rischio la crescita futura della ricchezza del nostro Paese e ovviamente anche la sua equa distribuzione fra la popolazione.