Il risveglio della forza: l’opinione che Trainspotting non vorrà leggere

Creato il 07 gennaio 2016 da Cicciorusso

Ieri purtroppo ho avuto la sventurata opportunità di vedere Il Risveglio della Forza. Siccome non ho l’esigenza compulsiva di scrivere cosa penso su qualcosa né comunque ho la vocazione alla scrittura (come immagino si noti), il mio unico commento a riguardo è stato un laconico post sullo stramaledetto facebook dove esprimevo il mio più sentito disprezzo nei confronti di  J.J. Abrams. Trainspotting mi ha chiesto perché e percome e tipo “cazzo, è piaciuto a tantissimi, perchè a te no? Ma non è meglio della trilogia coi teloni verdi?“, robe così, e insomma, alla fine siamo su un blog che parla anche di cinema, no? Certo. E allora eccoci qua.

No, Roberto. Il cazzo. Non è migliore di quelli della trilogia dei “teloni verdi”, no. Credo tu ti riferisca alla seconda trilogia, quella uscita nei primi duemila, giusto? Anche perchè all’epoca degli episodi VI, V e VI (cioè i tre originari) la tecnologia dei teli verdi e la postproduzione al PC non esistevano ancora. Dicevo, non è “migliore”. Per quanto la seconda trilogia non sia stata accolta bene dal pubblico e abbia innumerevoli problemi un po’ dappertutto, in senso assoluto è sempre meglio di questa porcata, l’ennesima, a firma Abrams. Mo’ prima che chiedi perchè, lo chiedo io a te: cosa ti è piaciuto di ‘sto film? Non sei un fan e avevi aspettative bassissime. Bene. E perchè accidenti ti è piaciuto, ALLORA? Non capisco. Potrei capire il fan bulimico, oppure l’americano medio per il quale Star Wars (la prima trilogia) è una sorta di Bibbia, un nuovo Credo dove la Forza è Dio e i Jedi i suoi ministri, oppure l’italiano che s’è bruciato il cervello a furia di serie televisive viste in streaming e ormai pensa che America = Hollywood e, abituato alle peggio stronzate, s’è bevuto pure questa. Gente che comunque ci credeva, e che ha voluto crederci sempre e fino in fondo. Ma tu? Non so. Perchè a te è piaciuto? O meglio, perché non t’è dispiaciuto?

Ah, ma perché la colonna sonora. Le astronavi, i combattimenti. Lo spettacolo per gli occhi ed orecchie, tutto in 16:9 e Dolby Surround. La fantascienza adolescenziale in grande. Ti ritrovi bambino, si inumidiscono gli occhi, per un attimo scordi tutto ed è come tornare davanti alla televisione, piccolino, quando passavano Star Wars la domenica pomeriggio d’inverno e non c’era un cazzo da fare d’altro che fuori era brutto tempo e te ne stavi incollato davanti lo schermo completamente rapito, solo che adesso è MEGLIO, elevato al quadrato se non al cubo, al CINEMA, con gli effetti migliori, le astronavi migliori, le battaglie migliori, è tutto più GRANDE, più veloce, c’è più roba dentro e dopo due ore e mezza esci fuori e dici “Bè, non m’è dispiaciuto“. 

   Il risveglio della forza condensato in un’immagine

A me, per dire, è dispiaciuto. Parecchio. Non sono tornato bambino. Oh, lo avrei voluto. Mi sarebbe piaciuto un bel film di Star Wars come in genere mi piace andare al cinema a vedere un bel film e spero sempre che sia così. Anche stavolta ci speravo. Non avevo aspettative bassissime come te, ma neanche l’entusiasmo alle stelle. Un certo pragmatismo, quello sì. Anche perchè ero memore di come J.J. aveva già trattato Star Trek, malamente e con (già allora secondo me) l’occhio rivolto a Star Wars. Ha fatto due Star Trek (oltre a implorare e implorare Spielberg) per acchiappare Star Wars, diciamo, l’obiettivo era quello. E una volta arrivato che ha combinato? Ha pompato tutto il pompabile, senza senso, senza cervello, senza spirito critico, giusto con tanti, tanti soldi. Alla Disney gli hanno detto “Ao’ avemo speso quattro testoni già solo pe’ a’ licenza da quello strozzino de Lucas (vaffanculo lui e Indiana Jones della merda), mo’ spigni a tavoletta come sai fa’ te che dovemo fa er botto pe’ rientracce armeno colli costi stratosferici der marketing e non solo quello che a Natale mi’ figlia vole er pony, un pony vero cazzo, DAJE!” e quello ha spinto. E qual è il risultato? Una mezza rilettura dell’episodio VI, il primo film di Star Wars, ed in parte anche dei seguiti, dove c’è di tutto di più, è tutto più veloce, più grande e blablabla, come detto. Bene, cioè male, perchè cosa succede quando compi un’operazione di questo tipo? Che se potenzi tutto di qualcosa oltre ad accrescerne i pregi ne aumenti esponenzialmente pure i difetti. Mi pare ovvio. E la conseguenza? Vuoi più astronavi, più battaglie, più velocità? Benissimo, allora beccati pure ‘sta sceneggiatura del cazzo che non si regge in piedi ben PEGGIO di quella a cui è smaccatamente ispirata. Tanto per dirne una. Vuoi che s’arriva pure all’epico scontro con le spade laser alla fine del film invece che aspettare, chessò, almeno quella del secondo? Ok, ecco a te il cattivo PIÙ RIDICOLO DELLA GALASSIA (lontana lontana). Altro che Darth Vader. Vuoi un nuovo cast di personaggi che entri subito nel cuore dei fans? Allora cazzo METTICE DENTRO LA CARCASSA RIANIMATA DI HAN SOLO che se non altro ha pure più carisma di quei quattro scimuniti che dovrebbero, in teoria, prenderne il testimone.

Almeno c’è Indy

Questo è successo, esattamente. Ovvero che tu prendi la prima trilogia, che ha un certo ritmo narrativo, a volte anche decisamente misurato, e nel tentativo di pompare tutto la comprimi in un film di due ore e mezza dove c’è la Morte Nera però più grande dal primo film, lo scontro tra padre e figlio del secondo e il duello finale con le spade laser del terzo TUTTO CAZZO INSIEME CHE FA ACQUA DA OGNI DOVE. Perchè poi, Roberto, parliamoci chiaro: la sceneggiatura di Star Wars era una favoletta, ovvero il suo più grande “difetto” (un difetto alla base, ecco), però era coerente, c’era un perché ed una linea logica che collegava tutti gli eventi, che si svolgevano nell’arco di tre film, dove il passo non era mai eccessivamente affrettato e lo spettatore imparava a conoscere i personaggi mano a mano che la storia andava avanti. Qua invece premendo a fondo sull’acceleratore hanno trasformato una favola semplice ma godibile in una minchionata scema senza senso alcuno, aumentandone a dismisura, appunto, la semplicità fino a renderla pura idiozia e bruciando nel contempo gli stessi protagonisti, primo fra tutti il cattivo della situazione che per l’amore di Gesù, ma anche la protagonista, il coprotagonista, il robottino sferico, TUTTO. Non è possibile che tu inizi una nuova trilogia, un nuovo arco narrativo, ed il personaggio più carismatico finisce per risultare comunque Han Solo vecchio, anche con tutto il comprensibile effetto nostalgia che chiaramente si porta dietro (oltre al Voltaren). Ma è successo esattamente questo.

Potenzialmente la miglior scena del film

George Lucas in un certo senso è stato ben più coraggioso di questi straccioni. La trilogia prequel, pur con tutti i suoi difetti, si distaccava dai primi tre film tentando di proporre qualcosa di nuovo pur rimanendo nello stesso contesto, cannando completamente molti obiettivi ma centrandone altri, soprattutto nel terzo film. È stato onesto, Lucas. Ma il pubblico non ha gradito, perché la gente vuole (mi spiace usare un inglesismo ma mi riferisco per lo più alla platea americana) “more of the same”, ovvero quello che gli è arrivato, e osservali come sono tutti contenti e scervellati mentre si guardano felici ‘sta merda di due ore e rotti. E J.J. Abrams a rifilare merda devo dire che spacca proprio, ammazza. Quasi quanto a leccare il pallido culo rinsecchito del vecchio Spielberg. Quasi. Ed è per questo, quindi, che ha tutto il mio meritatissimo disprezzo, Roberto. Fine. (Cesare Carrozzi)