Il risvolto

Creato il 01 aprile 2013 da Danemblog @danemblog
Deve aver avuto sui sedici anni. Era dietro di me in fila alla cassa del supermercato.
Rapper, così si è definita lei stessa mentre parlava con i due tipi hipster che erano con lei. Coppia che secondo il buon archetipo del caso, ironizzava sul suo cappello da baseball messo un po' così, altro archetipo dell'altro caso. Ma che i vestiti di lei, non venivano certo da Beacon's Closet era solo l'ultimo dei motivi di critica alla ragazza.
La discussione verteva sul  fatto che il rap era roba vecchia - a dir loro.
Che poteva anche essere giusto, è una parte marginale della questione. Stesso vale anche per la risposta di lei: "sì ma io almeno ho un risvolto in quel che faccio, perché mi hanno chiamato a registrare". Che uno dei due, colto e immerso tutto il giorno come sarà stato nell'emozioni di Chet Baker, ha subito riso per quel termine che è sembrato un po' fuori posto anche a me.
Non è nemmeno intorno a quel "risvolto" che ruota tutto, però: lei, anche se lo definiva in modo opinabile, qualcosa in mano almeno lo aveva sarebbe stato da dire (e loro?).
No: il fatto era la discussione in sé, e basta.
Ho pagato e sono uscito: li ho lasciati lì che chiacchieravano ancora. Ed ero contento.
Certo lei di sicuro non conosce a memoria i saggi di Norman Mailer, ma ha le idee chiare almeno e già è un bel po'. Ed è pure vero che per rappare serve una profonda proprietà di linguaggio e un ampia abilità logico-lessicale, che lei non sembrava avere, ma forse era nascosta sul risvolto dei jeans sopra le Adidas alla B.O.B. .
Ma più di tutto ero felice che qua da noi - fra una rotonda e una a strada da rattoppare - c'era anche gente che discute di certe cose.
E per un attimo mi è sembrato di stare in fila da Tesco, e ho svoltato la giornata.



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