il ritmo di Baldacci...
Creato il 08 novembre 2012 da Omar
Il problema di certi bestseller è che spesso sono scritti e pensati per una forbice di pubblico assai ampia e quindi abbondano di semplificazioni (con un eccesso di infodump e qualche soluzione tirata via) e non di rado offrono una rappresentazione dei personaggi un po' schematica, di modo da, appunto, non risultare particolarmente ostici a lettori di ogni specie, anche quelli meno avvezzi alle complessità della letteratura non di consumo. A questo genere di tara non sfugge nemmeno L'innocente, di David Baldacci, da pochi giorni in libreria per la casa editrice TimeCRIME. Con una fondamentale differenza: Baldacci è quello di Potere Assoluto - da cui il buon vecchio Zio Clint trasse il film omonimo - ed è autore capace, dotato di grandi qualità di storyteller, per cui il tomo (perché stiamo parlando di più di cinquecento pagine) si rivela sin dalle prime battute come un solido thriller che, al netto di una certa dose dei limiti sopraelencati, acchiappa e trascina grazie a un'infilata di scene d'azione e una bella sequenza di colpi di scena descritti in stile rapido e privo di fronzoli - semmai un po' rovinati da un finale magari prevedibile ma che in definitiva si perdona, visto il divertimento accumulato sino ad allora da chi legge.
La trama vede un esperto esecutore governativo (Will Robie, il classico agente segreto tutto muscoli e freddezza dotato qui di una certa capacità di introspezione) lavorare al suo ultimo incarico con la consueta meticolosità quando qualcosa va storto: la donna che avrebbe dovuto ammazzare aveva accanto a sé un bambino, un imprevisto che Robie non si aspettava. Ma si può uccidere una madre davanti agli occhi del figlio? E cosa accade quando nella propria onorata carriera di killer si apre una crepa, e la sola punizione possibile è la morte? Robie non ha il tempo di chiederselo, la sola cosa che conta è far perdere le sue tracce. Potrebbe farcela, è scaltro, rapido, invisibile: ma quando la più impensabile delle compagne di fuga, una quattordicenne fragile e geniale, gli si mette alle costole, il suo percorso prenderà direzioni cui non aveva mai pensato prima.
Quello che intriga più dei mille rivoli della vicenda dal sapore hollywoodiano è in soldoni proprio il rapporto dell'esecutore con la co/protagonista del romanzo, Julie, ragazzina impertinente dall'intelligenza affilata che gli resterà affianco nella gincana di sparatorie ed inseguimenti a perdifiato. Un rapporto molto ben sviluppato che vede il conflitto iniziale dissiparsi man mano che gli eventi si srotolano per mettere in luce tra i due una certa complementarità: il killer imperscrutabile vede scalfire la propria monolitica disciplina dalla presenza della ragazzina la quale, persi i due genitori uccisi a sangue freddo, ha bisogno di una guida per ricominciare a vivere, e - un po' come in Leon di Luc Besson - vi ci si affeziona.
L'innocente è un libro che, nonostante la latitanza di qualsiasi elemento di originalità, non può assolutamente deludere gli amanti del genere. Una buona prova per l'ex-avvocato americano Baldacci che si conferma campione di vendite e per il quale alla fine non si può che condividere le lodi di The Huffington Post: «Con L’innocente, David Baldacci si conferma un autore all’apice della carriera. Preciso, meticoloso, gestisce una trama dai mille sviluppi per tirarne perfettamente le fila prima che l’ultima pagina sia terminata. Impressionante.»
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