Il ritorno del colonnello Arcieri
Serie ###
di Leonardo Gori
Autore: Leonardo Gori
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Edito da: TEA
Prezzo: 14.00 €
Genere: Thriller
Pagine: 364 p.
Trama: Parigi, Maggio 1968. Tra i passanti che osservano dal marciapiede gli studenti in rivolta invadere i boulevard c’è anche Bruno Arcieri. A Parigi, Arcieri si sta nascondendo da chi ha cercato di ucciderlo, dai ricordi, dai rimorsi, dai fantasmi del passato. Si fa chiamare Marcel, aiuta nella cucina di un bistrot e si è fatto pure crescere la barba. Ha trovato anche uno sguardo amico, quello di Marie, ma è inquieto, si sente braccato ed è stufo di scappare. Così, quando gli «amici» gli consigliano di lasciare la città e cercarsi un altro rifugio, magari in Spagna, Arcieri non ci sta. Sì, lascerà Parigi, ma per tornare a Firenze, per saldare i conti sospesi, fare chiarezza, forse giustizia, e combattere un’altra battaglia, anche se dovesse essere l’ultima. Alla fine di un viaggio avventuroso, l’uomo che il 15 maggio 1968 scende dal treno alla stazione di Santa Maria Novella non è più Marcel, è il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri. È tornato, e non per stare a guardare. Leonardo Gori torna con questo romanzo di grande intensità al suo personaggio più complesso e amato, un servitore dello Stato critico, forte e profondamente leale; che dello Stato ha condiviso ambiguità, disastri e grandezze, finendo col portarne le stesse cicatrici.
Parigi prima, Firenze poi. Due città che si stagliano come sfondo, non troppo in secondo piano, per la vita di Bruno Arcieri. Siamo nel’68, il periodo
Il presente si lega perfettamente al passato quasi come se Bruno fosse stato lontano pochi giorni e non anni.
Bruno Arcieri è un ex colonnello forte e deciso a non arrendersi e all’ennesima proposta di trasferirsi (e scappare) rifiuta categoricamente. Non vuole più fuggire al passato o alla morte. Le domande che non lo fanno dormire la notte sono troppe, devono essere risolte anche rischiando la vita e mettendo in pericolo le persone amate. Ad inseguirlo sono il volto del suo grande amore perduto in un attimo a causa della guerra e quello del giovane Andrea, della cui morte non riesce a perdonarsi. Elena, il suo vero amore, lo perseguita anche quando la dolce Marie è lì accanto a lui e non come semplice fantasma del passato.
E poi Elena, il tormento più grande di tutti gli altri. Ma ora gli pareva che il tempo avesse svuotato la sua immagine, che fosse diventata soltanto un’idea, con l’apparenza di una donna tanto rimpianta e sognata. Marie gli aveva sussurrato qualcosa, quando erano sdraiati sul letto uno accanto all’altra, a Parigi, per l’ultima volta: “Lei è un sogno. Io sono reale.”
I personaggi creati da Leonardo Gori che ruotano intorno all’ex colonnello sono molti e tutti sono caratterizzati da una grande voglia di vivere, ognuno vuole cambiare il mondo, a suo modo. I ragazzi della comune fiorentina dove si trova a vivere Bruno cambiano il mondo con la musica, come Simone e la sua musica assordante e “rumorosa”; c’è chi, come Berta, decide di donare l’amore e se stessa, ma non in un modo sporco o malizioso come inizialmente sembra all’ex colonnello che non comprende questo nuovo modo di vivere, il suo è una forma d’amore. La comune è come un cerchio dove ognuno si concede agli altri ma mantenendo zone d’ombre, a volte terribili segreti inconfessabili. Il loro cerchio si chiude proprio grazie a Bruno che riesce a sancire alleanze preziose sanando anche vecchi conflitti interni.
Bruno impara a comprendere e ad apprezzare questi ragazzi che lentamente lo cambiano facendolo aprire al mondo. Non ha più paura dei propri sentimenti e a volte si scopre anche a piangere davanti al suo dolore o a quello dei suoi vecchi amici come la tenerezza per Nanette, la sua personale Mata Hari, che finge di essere forte ma che in realtà si rivela fragile e spaventata o come la compassione per Mario Tornabuoni, costretto in una stanza d’ospedale ormai vicino alla morte.
Altra presenza costante è quella di Guerra, un singolare maresciallo vicino alla comune, che si presenta come un duro ma capace di grande comprensione per questi “sbandati” della residenza fiorentina e che dimostra più volte quanto li abbia a cuore, proteggendoli dai veri o presunti nemici. Guerra, che inizialmente si guadagna la piena diffidenza di Bruno, si rivela una risorsa preziosa e forse indispensabile alla riuscita del piano di Arcieri che riesce a risolvere i drammi e gli intrighi di una politica corrotta che lo avevano condotto a Parigi.