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Il ritorno di Berlusconi e le dimissioni di Monti: cosa ci riserva il futuro?

Creato il 09 dicembre 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

Il ritorno di Berlusconi e le dimissioni di Monti: cosa ci riserva il futuro?Tutto sembrava andare per il verso giusto… Lo spread era sceso a 300 punti, l’affluenza registrata alle primarie del pd presagiva un ritorno di fiducia nell’elettorato, il nostro paese aveva riconquistato la credibilità internazionale, la sinistra italiana sembrava ricomposta, l’onta dell’antipolitica aveva trovato una collocazione nel movimento 5 stelle, il pdl cercava di raccogliere i cocci della sua politica fallimentare e i politici in cerca d’autore si erano schierati a favore di un ipotetico Monti Bis. Certo, molti problemi erano ancora lì, la disoccupazione, gli esodati, la corruzione, i privilegi della casta, la crisi delle aziende, l’Ilva, la Fiat, l’impoverimento della classe media, il precariato, ma si cominciava a respirare aria di cambiamento e forse un po' di fiducia si era insinuata nell’animo degli italiani. E poi l’annuncio: il ritorno di Silvio Berlusconi. Come un cancro che non si riesce a estirpare dalla nostra nazione il ritorno del cavaliere senza scrupoli rimescola le carte e crea scompiglio nella classe politica. Nemmeno il tempo di rendersene conto e già Mario Monti annuncia le sue dimissioni dopo l'approvazione delle leggi di bilancio. E adesso?

Proviamo a ipotizzare un possibile scenario. Per primo c’è il giudizio dei mercati, la spada di Damocle sul governo Monti, lo spread sarà benevolo nei confronti del ritorno del cavaliere o come tutti immaginiamo tornerà a risalire vanificando tutti i sacrifici che sono stati chiesti agli italiani in questo lungo anno? Ed è proprio sui “sacrifici chiesti agli italiani” che si sta giocando la battaglia del cavaliere. Ma attenzione, non dimentichiamo che la maggior parte delle misure “lacrime e sangue” attuate dal governo Monti erano già previste dal governo precedente.

Un altro elemento in questo scenario è costituito dai numerosi provvedimenti che vigono sospesi tra camera e senato. Tra questi il decreto sulla crescita del paese, il decreto sull’Ilva  per l'immediata attuazione del risanamento dell’industria, la proroga dei contratti dei precari pubblici, il decreto sull’abolizione parziale delle province. Senza contare quei provvedimenti la cui sospensione gioverebbe non poco al cavaliere: il decreto Liste pulite sulla incandidabilità dei condannati e non per ultimo la famigerata nuova legge elettorale. Consideriamo ancora tutte le misure avviate dagli altri ministri che rischiano di arenarsi per la caduta del governo, pensiamo al concorsone della scuola in cui c’è in gioco la stabilizzazione di più di 14 mila docenti la cui partenza è prevista per i prossimi giorni, e ancora sulla scuola c’è l’avvio dei Tfa, la riforma delle classi di concorso, nuovi percorsi per l’insegnamento, tutto misure che dovevano trovare una conclusione allo scadere del mandato del ministro Profumo. Il ritorno di Silvio Berlusconi potrebbe rimettere in ginocchio l’intero paese e la vera tragedia di questa vicenda sta nel fatto che a spingere quest’uomo è una schizofrenica fame di potere del tutto decontestualizzata dalla realtà sociale del paese che, invece, meriterebbe rispetto e senso di responsabilità. Che si sia di destra o di sinistra, di centro o del movimento 5 stelle, a favore o sfavore del governo tecnico, ci sono evidenze incontrovertibili sulla mancanza di credibilità di Silvio Berlusconi. Nemmeno il suo stesso partito lo vuole più (secondo l’Swg il 73% degli elettori del centrodestra, vorrebbe averlo fuori dai piedi) così come l’Europa e il mondo intero (basta fare un giro tra le copertine della stampa internazionale). Ritirandosi dalla politica avrebbe forse mostrato quel minimo di dignitas et virtus che non dovrebbe mancare a nessun uomo di politica e invece è ancora lì pronto come non mai a sfoggiare il suo sorriso alla durbans e gli zigomi di plastica sperando ancora di ammagliare gli italiani a suon di slogan pubblicitari. Non ci resta che sperare che questa volta il popolo italiano non si lasci fregare!


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