Il ritorno di Carrie Bradshaw ovvero quando iniziano a fare remake e spin-off dei telefilm che amavi da giovane allora vuol dire che sei vecchia

Creato il 30 settembre 2013 da Phoebe1976 @phoebe1976

Per la mia generazione di donne Sex & The City è stato un punto di riferimento importante, non tanto per la storia d’amore (orrevole e malsana, secondo me) tra Carrie e Mr. Big che magari ha fatto sognare le più romantiche tra noi, ma per lo sdoganamento dell’argomento sesso nelle chiacchiere tra amiche e soprattutto del linguaggio diretto, per non dire sboccato secondo alcuni, ed ironico che lo caratterizza. Lo, so, ora sembra una cavolata, ma che volete? Erano gli anni ’90, anni in cui Donna di Beverly Hills predicava la verginità, per dire.

E’ sempre un piacere rivederlo in televisione, specialmente e soprattutto le prime serie, anche se non è che fosse perfetto. Prima di tutto Mr. Big è figo come il corriere di Bartolini che stamattina mi ha portato il mio ultimo acquisto su Groupon, e ‘sti attributi li vorrei proprio vedere ché mica ci credo tanto; c’aveva solo il fascino dell’uomo sfuggente, impegnato e stronzo che in genere piace ad un certo tipo di donna, ma che andrebbe fustigato nella pubblica piazza con un gatto a nove code.

E poi Carrie.
Dico io, va bene: TUTTE noi ragazze, soprattutto se con velleità di scrittrice, ci siamo sentite un po’ Carrie e ci siamo identificate con lei, ma c’ha rovinato la vita. C’ha fatto credere che bastasse scrivere una pulciosissima rubrica settimanale su un giornale per poterci permettere una casa a Manhattan, scarpe di Manolo e cene fuori quando ci pare. Certo. Infatti io sono in causa con un giornale e devo prendere diecimila euro che non so se vedrò mai. Grazie Carrie.

Lo sapevo che dovevo prendere come modello Samantha.

O al limite Miranda.

No, Charlotte no: c’ha un marito pelato e un cane orribile.

Ora, dopo la fine del telefilm e due film di cui uno realmente indecoroso, ecco uscire fuori The Carrie Diaries, ossia la nostra eroina all’età di 16 anni fatti e finiti. Com’era? Dov’era? Che scarpe portava? Ho cercato di starne lontana lo giuro. Anche perché è il genere di telefilm che l’Amoremio proprio non digerisce. Ma ho fallito, miseramente, ed inseguo le repliche su Foxlife ad orari impossibili per non dare troppo nell’occhio. Troppa la curiosità e la voglia di “conoscere” Carrie da ragazzina anche se:

  1. Carrie a 16 anni è troppo carina e per essersi trasformata poi nella thirty-someting Sarah Jessica Parker degli anni 2000 possiamo solo immaginare che traumi abbia dovuto affrontare. Oppure un taxi di Manhattan l’ha messa sotto. Un paio di volte. Almeno.
  2. Storia del telefilm vuole che Carrie inseguisse sempre l’amore sbagliato perché vittima di un padre assente e fedifrago. Quello della serie è buonissimo, quindi o c’ha raccontato un sacco di storie nel telefilm per giustificare le sue pessime scelte sentimentali o questo telefilm ha più incongruenze di X-Men - L'inizio e questo è tutto dire.
  3. E’ noioso. Va bene, è un teen drama, ma in confronto Dawson’s Creek era Sodoma.

Però la musica anni Ottanta ed i vestiti sono bellissimi.

Ma quant’era fica la moda anni’80? I nastri di pizzo tra i capelli, le calze rotte, le spallin… ehm, no. Forse anche no,

Dovrei smettere di guardarlo, è una perdita di tempo.

Uno sciacquacervello, al più.

Ma tanto va a finire che lo guardo tutto, che vi credete?


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