E’ sempre un piacere rivederlo in televisione, specialmente e soprattutto le prime serie, anche se non è che fosse perfetto. Prima di tutto Mr. Big è figo come il corriere di Bartolini che stamattina mi ha portato il mio ultimo acquisto su Groupon, e ‘sti attributi li vorrei proprio vedere ché mica ci credo tanto; c’aveva solo il fascino dell’uomo sfuggente, impegnato e stronzo che in genere piace ad un certo tipo di donna, ma che andrebbe fustigato nella pubblica piazza con un gatto a nove code.
E poi Carrie.
Dico io, va bene: TUTTE noi ragazze, soprattutto se con velleità di scrittrice, ci
siamo sentite un po’ Carrie e ci siamo identificate con lei, ma c’ha rovinato la vita. C’ha fatto credere che bastasse scrivere una pulciosissima rubrica settimanale su un giornale per poterci
permettere una casa a Manhattan, scarpe di Manolo e cene fuori quando ci pare. Certo. Infatti io sono in causa con un giornale e devo prendere diecimila euro che non so se vedrò mai. Grazie
Carrie.
Lo sapevo che dovevo prendere come modello Samantha.
O al limite Miranda.
No, Charlotte no: c’ha un marito pelato e un cane orribile.
Ora, dopo la fine del telefilm e due film di cui uno realmente indecoroso, ecco uscire fuori The Carrie Diaries, ossia la nostra eroina all’età di 16 anni fatti e finiti. Com’era? Dov’era? Che scarpe portava? Ho cercato di starne lontana lo giuro. Anche perché è il genere di telefilm che l’Amoremio proprio non digerisce. Ma ho fallito, miseramente, ed inseguo le repliche su Foxlife ad orari impossibili per non dare troppo nell’occhio. Troppa la curiosità e la voglia di “conoscere” Carrie da ragazzina anche se:
- Carrie a 16 anni è troppo carina e per essersi trasformata poi nella thirty-someting Sarah Jessica Parker degli anni 2000 possiamo solo immaginare che traumi abbia dovuto affrontare. Oppure un taxi di Manhattan l’ha messa sotto. Un paio di volte. Almeno.
- Storia del telefilm vuole che Carrie inseguisse sempre l’amore sbagliato perché vittima di un padre assente e fedifrago. Quello della serie è buonissimo, quindi o c’ha raccontato un sacco di storie nel telefilm per giustificare le sue pessime scelte sentimentali o questo telefilm ha più incongruenze di X-Men - L'inizio e questo è tutto dire.
- E’ noioso. Va bene, è un teen drama, ma in confronto Dawson’s Creek era Sodoma.
Però la musica anni Ottanta ed i vestiti sono bellissimi.
Ma quant’era fica la moda anni’80? I nastri di pizzo tra i capelli, le calze rotte, le spallin… ehm, no. Forse anche no,
Dovrei smettere di guardarlo, è una perdita di tempo.
Uno sciacquacervello, al più.
…
…
Ma tanto va a finire che lo guardo tutto, che vi credete?