Mentre racconta, mangia al tavolo della mensa dei poveri dell'Antoniano. Ancora una volta è nell'istituto che per lei - che fino al '76 era nel Piccolo Coro - è una seconda casa. Al piano di sopra c'è lo studio del suo nuovo programma "Radio Crock'n Dolls" (al via il 9 settembre alle 9 su Super!, canale 47 del digitale). "Uno show di cui, a mio avviso, si sentiva la mancanza. La tv non produce più programmi di intrattenimento così ma i bambini devono essere tenuti in considerazione". Una specie di ritorno alle origini, a quel "Bim Bum Bam" che ha dato il nome a una generazione. Ora come allora, D'Avena interagirà con un pupazzo. Ieri c'era Uan ("il Pippo Baudo dei pupazzi"), oggi Ciuffetto. "Si canterà: le mie sigle e altre canzoni pop. In ogni puntata ci sarà un tema. Ci sono tanti cartoni e talent, ma uno show così non c'era più". E se fosse un genere passato di moda? "Con i bimbi non valgono le mode. Se moda e novità fossero l'unico criterio, perché giocano con le bambole? Dovrebbero usare solo i videogiochi".
Si definisce "coerente": "Ho sempre cantato le mie canzoni e credo sia la mia forza. La sigla di Pollon fa parte della vita di tanti ragazzi che ancora me la chiedono". Ex bambini oggi trentenni, definiti negli anni bamboccioni, choosy... "Invece sono giovani che hanno bisogno di speranza. Spesso sono genitori alle prese con mille difficoltà. Fanno ascoltare ai loro bimbi le mie canzoni". Bambini con cui ha da sempre "un grande feeling, innato", ma che per ora non ha avuto. Perché? "Purtroppo amo programmare tutto e ho pensato che in qualche modo il tempo si sarebbe fermato. Mi sono fatta assorbire dalla vita. Ho posticipato troppo, non ho trovato il coraggio per buttarmi senza calcolare. Mi piacerebbe ancora diventare mamma e non lo escludo". Altri sogni? "Uno: duettare con Jovanotti".
Chiara Maffioletti per "Corriere della Sera"