Il ritorno di Franco Lerda

Creato il 22 aprile 2010 da Vidharr

All’inizio degli anni ‘80 il vivaio del Toro era una fucina di talenti. Io ero un bambino e stravedevo per un attaccante della squadra primavera, un giovane dalle grandi qualità e dalle ottime prospettive. Sognavo di poterlo ammirare con la maglia granata numero 9. Quel ragazzo si chiamava Franco Lerda. Mi ricordo ancora la partita contro il Cesena, al Comunale: era all’esordio da titolare e nel secondo tempo riuscì a realizzare (di testa) il gol della vittoria. Ero contentissimo per quel risultato, soprattutto perché maturato grazie ad una rete del mio pupillo. Purtroppo la carriera di Lerda non decollò come pensavo: tanta cadetteria, un fugace ritorno in Serie A con le maglie di Brescia e Napoli ed infine le esperienze nei dilettanti con le maglie di Cuneo e Canavese. Ho sempre seguito con affetto la sua parabola calcistica, speravo che un giorno potesse tornare a vestire la gloriosa maglia granata; per un breve periodo era stata la mia speranza, mai realizzata, di vedere un grande bomber, scuola Toro, a guidare l’attacco granata in serie A. Al termine della scorsa stagione vengo a sapere che la Pro Patria dei miracoli è guidata da un giovane allenatore (cambia la prospettiva a seconda del ruolo) molto bravo: il suo nome è Franco Lerda, da Fossano. Inizio a seguire le vicende della squadra di Busto Arsizio e apprendo dai giornali che i biancoblu giocano un calcio spettacolare, forse il migliore della Lega Pro. L’avventura di Lerda in Lombardia si chiude con una sconfitta, nella finale play-off, al termine di una stagione fantastica sul piano sportivo ma terribile sul piano societario. In Estate si parla di Lerda al Toro ma il ‘grande‘ Foschi decide di orientarsi sull’esperto Stefano Colantuono. Lerda sceglie il Crotone. Attualmente il Toro è in settima posizione, il Crotone di Franco Lerda è poco dietro, a soli cinque punti di distanza nonostante i due di penalizzazione. In questa stagione ho visto giocare diverse volte la squadra calabrese: i pitagorici (bel soprannome) giocano un calcio spettacolare, una punta centrale e due esterni che saltano l’uomo e puntano verso l’area di rigore. Lunedì sera è arrivata la sconfitta nel derby ma nonostante il risultato contrario il Crotone ha disputato una bellissima partita tenendo il pallino del gioco per lunghi tratti. E sabato c’è Crotone-Torino. Sulla Stampa di oggi c’è una bellissima intervista all’allenatore di Fossano, quasi emozionante:

C’è il Toro nelle sue ambizioni?
«Io mi auguro che un giorno il Toro mi chiami. Sono arrivato al Torino a 12 anni con mio papà da Cuneo e dormivo in corso Vittorio, sognavo di diventare come Pulici e ho fatto tutta la trafila delle giovanili, ho debuttato in serie A coi granata e se sono un uomo lo devo a Sergio Vatta. Secondo lei potrei rifiutare il Toro?».

Non so come finirà questo campionato, ma di una cosa sono certo: io voglio Franco Lerda sulla panchina del Toro. Da stasera, se possibile.


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