Recensione
"Il martirio era ai miei occhi solo una tragica forma di scetticismo, un tentativo di realizzare col fuoco ciò che non si era riusciti ad ottenere con la fede. Nessuno muore per ciò che sa esser vero. Gli uomini muoiono per ciò che vorrebbero fosse vero, per ciò che qualche folla paura nei loro cuori suggerisce loro non esser vero."
Non fatevi ingannare dal titolo, Il ritratto di Mr W.H ha poco a che vedere con l'opera più famosa di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray. Se il dipinto dell'eternamene giovane Dorian mostrava la vera natura del suo soggetto, quello del misterioso W.H. è una bugia costruita ad arte per supportare una presunta verità.
La verità è quella sulla misteriosa identità di W.H., l'uomo a cui Shakespeare dedicò i suoi Sonetti, presumibilmente lo stesso Fair Youth che il poeta ammira con tanta passione nei suoi componimenti. Si tratta di un vero e proprio giallo letterario che ancora oggi non ha trovato una soluzione certa e di cui abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo.
Tra le varie teorie proposte dagli storici, Wilde in questo racconto si basa su quella del critico ottocentesco Thomas Tyrwhitt che ipotizzò che i sonetti fossero dedicati a tale Will Hughes, probabilmente un musicista della corte del conte di Essex, basandosi sui numerosi giochi di parole con il nome "Will" presenti nei poemi e sull'assonanza tra "Hughes" e "hue", termine presenti in numerosi versi quali "A man in hue, all Hues in his controlling".
Wilde immagina che anche i due giovani protagonisti del suo racconto arrivino a questa conclusione ipotizzando l'esistenza di Will Hughes, un attore della compagnia del Bardo mai .menzionato negli elenchi ufficiali degli attori dell'epoca.
Il desiderio di dimostrare la veridicità di questa teoria si trasforma ben presto in un'ossessione che divora tutti coloro che subiscono il fascio dell'elusivo Will Hughes, una maledizione che costringe i malcapitati a passare settimane e vivisezionare i testi dei Sonetti alla ricerca di conferme, prove che mai arriveranno.
Il fascino di questo racconto risiede appunto nella capacità di Wilde di trasformare un saggio di critica letteraria in un'avvincente storia del mistero con tinte gotiche. L'autore rilegge parti dei sonetti spingendo il lettore a guardarli secondo una diversa prospettiva, cogliendo sfumature nuove mentre la tragica fine dei suoi protagonisti riporta alla mente le atmosfere dei Racconti del Terrore di Poe. Ma come spesso accade con Wilde, la storia, raccontata con la consueta arguzia, nasconde un intento satirico: i versi di Shakespeare sono spezzati e analizzati così nel dettaglio alla disperata ricerca di un significato nascosto che la bellezza che contengono in sé e per sé viene totalmente dimenticata, mentre l'arte viene spogliata del suo valore principe così come il ritratto del bellissimo ma inesistente Mr W.H. corrompe il valore la bellezza del quadro con il suo essere un falso, creato apposta per dimostrare l'esistenza di una persona che forse non è mai esistita.
La bellezza è verità, diceva Keats, ma se l'arte diventa una menzogna, cosa ne è della bellezza?
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: The portrait of Mr W.H.
- Titolo originale: Il ritratto di Mr W.H.
- Autore: Oscar Wilde
- Traduttore: Silvia Rota Sperti
- Editore: Feltrinelli
- Data di Pubblicazione: 2014
- ISBN-13: 9788858852422
- Collana: Zoom
- Pagine: 52
- Formato - Prezzo: ebook- 0.99 euro