Omini e yacht
Dopo il capodanno a Cortina, non può mancare il ferragosto a Forte dei Marmi. Basta seguire la carovana dei milanesi, commendator Zampetti in testa, passando dalla seconda casa vista statale delle Dolomiti all’appartamento lungo l’Aurelia. Al Forte, come lo chiamano gli habitué e dunque anche io per non sentirmi un poveraccio, le case rispettano una gerarchia precisa. Sul lungomare ci sono le ville di quelli che contano, tipo Bocelli, Agnelli e via dicendo. Man mano che ci si allontana in direzione entroterra, le case si fanno più piccole e più abbordabili. Un bauscia medio-alto se le può permettere, seppure con qualche patema d’animo. I prezzi sono calati un po’ ovunque, qui però tengono grazie ai russi in mercedes che vengono a spendere i loro rubli in Versilia. Così l’italiano, per non fare brutta figura, soffre ma spende. Fortuna vuole che con la crisi in Ucraina, Putin abbia dato mandato di non passare le vacanze in Europa. Gli albergatori e i palazzinari, per la prima volta nella storia moderna, pregano per la pace.
Non c’è solo la ricchezza al Forte, quest’anno tocca anche alle istituzioni. Da buon fiorentino arricchito, Renzi ha passato le sue vacanze qui, in un albergo in cui una doppia costa 800 euro a notte. Insieme a lui l’immancabile Boschi, per la gioia di tutto l’elettorato, sia esso di destra o di sinistra. La Maria Elenona piace a tutti. Un po’ meno consensi ha riscosso il topless del ministro dell’Istruzione, tra l’altro volata poco dopo al meeting di Comunione e Liberazione. Ai cattolici non piacciono le mezze misure: dai bambini passano direttamente alle nudità delle signore anziane. Il governo lavora anche dalla Versilia, comunque. Sono partite proposte di scuole aperte solo da ottobre, sono volate secchiate d’acqua per la ricerca e nel frattempo Galliani, a pochi passi da Renzi, si occupava di calcio mercato. Il paese può stare tranquillo, il nostro futuro lo decidono in Versilia, dove una fetta di cocomero costa 4 euro.
Lotta di classe lungo l’Aurelia
La mia guida al Forte non può che essere il Versiliese. Nato e cresciuto in questa specie di paese dei balocchi, negli anni si è creato un suo universo parallelo in cui la gente che frequenta la Versilia d’estate è davvero gente che pensa al futuro del paese, che ama divertirsi la sera ma è responsabile di giorno. Un universo in cui un premier che è diventato presidente del consiglio con una bugia è una persona affidabile. D’altronde, se nasci in Versilia da non miliardario, il rischio di diventare terrorista c’è. Per questo il Versiliese ha creato un bunker a pochi km dalla spiaggia, attrezzato con piscina da ammollo, orto con babbo addetto, cucina e zia preposta alla preparazione dei tordelli, piatto per versiliesi veri. Altro che l’oro dei russi, nella tenuta del Versiliese il valore più scambiato è la ciccia per il ragù.
La sera non discute, c’è l’aperitivo. Dominano i milanesi, non poteva essere altrimenti. Spritz al Seven Apples, 15 euro e passa la paura. All’ingresso buttafuori vestiti come Maitre, se non sei in camicia non ti fanno entrare. Fuori è terra di nessuno, se lasci un telefono in macchina te la aprono. Sono tutti vestiti come fosse il rinfresco di un matrimonio, in effetti se uno ci si svegliasse potrebbe non capire la differenza. C’è il buffet a bordo piscina, ci sono le sgallettate tiratissime col vestito da sera svolazzante che ballano Maracaibo, sono tentato anche io di urlare “viva la sposa!”. Tempo un’ora e il locale si riempie, diventa impossibile camminare. Un locale esclusivo pieno di gente. Chissà come sono i locali inclusivi.
Forte dei Marmi ad agosto è un posto strano, come Cortina a dicembre. Il famoso 20% che possiede l’80% delle risorse si ritrova lì, e fa specie vedere come siano essere umani anche loro. Con le loro debolezze, come noi. Loro le placano tritando soldi, ecco perché a noi restante 80% ci fa un po’ strano. Il posto più curioso di Forte de Marmi è la piazzetta di fronte al pontile. La domenica pomeriggio è piena di persone di tutte le razze, asiatici in particolare: sono i domestici delle ville nel loro giorno di riposo. Non so perché, ma mettono allegria. Forse sono gli unici normali in questo posto, i più simili agli italiani. Domestici della classe dirigente, ripuliamo i loro soldi con i nostri consumi moderati e li chiamiamo tutti signore. Pochi metri più in là c’è l’hotel Roma Imperiale, 1600 euro a notte.
Prima che mi si faccia il sangue amaro, riguardo Sapore di Mare. A settembre non posso farne a meno.