Il Romanticismo

Da Lory663
"Romantica" è la ragazza che conserva viole secche nel diario, "romantico" il giovanotto chiomato e pensoso, "romantiche" le canzoni sospirose; così, nella conversazione corrente, viene usato il termine "romantico": un modo di intendere la vita non pratico e reale, ma poetico e sognante. Ma il Romanticismo vero e proprio fu qualcosa di assai più profondo e complesso: un grande movimento spirituale che, durante l'Ottocento, investì arte, letteratura, politica e costume.
Il Romanticismo nasce in Germania, dove fu definito con un'espressione davvero felice "Sturm und Drang"; cioè "tempesta e impeto". Quando viene pubblicato il libro intitolato La Gemania della scrittrice francese Germaine de Staël, entusiasta ammiratrice della nuova letteratura romantica tedesca, il Romanticismo si diffonde ben presto in Francia, e poi in tutta Europa. Anche in Italia è un articolo di Madame de Staël a far da miccia all'esplosione romantica dei letterati e patrioti italiani.
Le nuove idee romantiche nascono e si diffondono in Germania agli inizi dell'800 per opera soprattutto dei fratelli Augusto e Federico Schlegel, illustri critici letterari. In Italia, il Romanticismo si identifica con la passione patriottica, tanto che il definirsi romantico sarà la stessa cosa che dichiararsi antiaustriaco e patriota. I romantici italiani combattono le loro prime battaglie sulle pagine del periodico Il Conciliatore, uscito nel 1818 e nel '19 già soppresso dagli Austriaci, perchè giudicato "sovversivo".
L'uomo romantico si sente creatura limitata, riavverte il bisogno di Dio, sente le sue forze sproporzionate ai propri ideali. Di qui l'affermarsi di atteggiamenti e sentimenti tipici della sensibilità romantica come: il pessimismo, il vittimismo, cioè il fatto di sentirsi "vittime", destinati a una vita di dolore e sofferenza, ma anche di ribellismo, cioè desiderio di ribellarsi contro ogni sorta di vincolo o costrizione sia spirituale sia materiale. E sullo sfondo di tutto ciò campeggia la natura nella quale l'uomo si rispecchia e ritrova se stesso: le confida dolori e ansie e ne riceve comprensione e conforto, in un colloquio muto e intenso.
Il Romanticismo rifiuta i freddi modelli dell'arte greca e romana e preferisce rivolgersi, come fonte di ispirazione, al Medioevo dei cavalieri, delle castellane e delle streghe, al misticismo del Cristianesimo, all'amor patrio e d'avventura; non tollera limiti e regole alla fantasia e adora tutto ciò che  è misterioso, tragico, malinconico, avventuroso. Anche la vita disordinata è straordinariamente romantica. Il suicidio diventa pericolosamente di moda, e persino la tisi che miete tante giovani vittime, è rivestita di romantici aspetti ed è considerata con simpatia. Potremmo chiederci: il Romanticismo oggi è finito? No, o meglio, solo in un certo senso. E' vero che la parola "romanticismo" oggi viene usata per indicare certi atteggiamenti e stati d'animo che ci fanno sorridere; tuttavia l'idea romantica sopravvive, sia pure trasformata.
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