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Il Rossese Style di Bajardo, dove le vigne di Liguria mostrano il loro lato romantico

Da Wineup

17 luglio 2010: un sabato a Bajardo (IM) alla scoperta del Rossese Style.

Il Rossese Style di Bajardo, dove le vigne di Liguria mostrano il loro lato romantico

Rossese Style a Bajardo (IM)

(articolo scritto a quattro mani con Neromarco)

Vitigno sconosciuto ai più, nato in una lingua di terra tra il mare ed i monti della Liguria di Ponente, il Rossese ci ha stupiti per equilibrio e generosità.

L’occasione per scoprirlo è stata la seconda edizione di Rossese Style, l’evento internazionale organizzato con grande cura da Massimo Sacco (Vino 24, Vini e Terroir, Vinoglocal, collaboratore della rivista Euposia) e Fabio Ingrosso, con la collaborazione del Comune di Bajardo, dell’AIS della provincia di Imperia e della Comunità montana Intemelia, a cui i ruderi della Chiesa di San Nicolò - a più di 900 mt. s.l.m. – hanno fatto da sfondo.

Numerosi gli ospiti di rilievo nel panorama della sommellerie internazionale, da Jean Pierre Rous, maitre sommelier di Francia e Presidente Slow Food Sud-Est Francia e Principato di Monaco, William Chang, sommelier ed importatore di vini di Singapore, Jean Luc Bernard della bellissima rivista di informazione e cultura enogastronomica email gourmand, Piero Sattanino sommelier Campione del Mondo 1970 Italia, Augusto Manfredi delegato AIS della provincia di Imperia, Gianstefano Orengo Presidente Comunità montana Intemelia,
Brigitte Leloup, Presidente dell’Association des Sommeliers d’Europe.

Interessantissima la degustazione cieca, con ben 33 assaggi di Rossese di Dolceacqua e della Riviera di Ponente 2008 e 2009 e 18 produttori ed aziende coinvolti. Un vero viaggio alla scoperta di questo vino che ha mostrato grande piacevolezza ed accessibilità, unitamente ad un buon livello medio di qualità.

Tra i nostri preferiti segnaliamo Gajaudo, famoso produttore di Isolabona, ed i giovani emergenti dell’Azienda Agricola Rondelli e Dallorto.

Molto apprezzabile la presenza di un numero consistente  di produttori,  che hanno preso parte all’evento con grande discrezione e disponibilità al confronto, soprattutto durante la degustazione cieca ed il dibattito seguente.

A nostro parere la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di questo vitigno necessitano di un lavoro di integrazione  e messa a sistema con il territorio,  i prodotti tipici e l’offerta turistica.

Ci pare esattamente la scelta di chi ha ideato Rossese Style; e mentre attendiamo la Terza edizione, nel 2011, ci chiediamo curiosi se si possa ipotizzarne una versione prolungata, che includa una giornata di scoperta dei luoghi, delle vigne e delle persone che fanno grande il Rossese.

Abbiamo fatto questa e molte altre domande  a Massimo Sacco…le risposte a breve, in un prossimo post. Stay tuned!


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