Quando la natura fa nascere un poeta in noi.
Quel termine mi piacque subito e considerai quel mio amico un poeta che non sapeva di esserlo.
Una persona con la potenzialità di partorire un termine così stupendo per una cosa che tutti abbiamo avuto a portata di orecchie non può che essere un genio di sensibilità e tenerezza.
Il "rumore del silenzio" non è altro che il dolce vociare della natura.
Quando sei immerso nella natura e non senti rumori umani, non senti automobili o qualunque altro marchingegno, ma sei solo tu e la natura.
Davanti allo scrosciare di una cascata.
Al cospetto dell'aria invasa dal canto delle cicale e dei grilli in estate.
Svegliandosi all'alba autunnale o invernale con il cinguettio dei pettirossi.
Passeggiare, prima dell'albeggiare, vicino a fiumi o stagni nel chiassoso gracchiare di rane e rospi.
Ascoltare il soffio del vento fra i fili d'erba verde.
Guardare le nuvole, sdraiato in un prato, udendo solo il ronzare di api, vespe e mosche.
Semplicemente questo è "il rumore del silenzio".
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