Il sacco del petrolio Terrone

Creato il 21 giugno 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

Non è un caso che l'Eni abbia scelto il lucano Rocco Papaleo per pubblicizzare la bizzarra iniziativa della benzina scontata nel fine settimana (salvo esaurimento scorte recita una sovraimpressione). La Lucania, infatti è la regione da cui si estrae il 70% del petrolio della penisola. Questa regione, che potrbbe essere una sorta di piccolo emirato italiano, in realtà è la più povera d'Italia ed ha il più alto tasso di disoccupazione. Sarà per questo senso di copa che l'Eni offre ai lucani un buono di circa 80 euro all'anno in carburante. La restante parte, insieme allo stoccaggio del gas viene prodotto in Sicilia e nell'Adriatico.

Come si spiega dunque la povertà della Basilicata? Semplice le royalties sono tenute bassissime dal governo (il 4% contro il 37% della media mondiale) e non si pagano imposte per i primi 300.000 barili di petrolio all’anno. (Fonte Angelo d'Ambra)

Insomma poco più che una sotto colonia di inizio '900. Ma le società petrolifere sarebbero interessate anche a trivellare i Campi Flegrei con l tutti i rischi che ne conseguono, per riuscire a recuperare energia geotermica pari 10-15 GW, l'equivalente di 15 centrali nucleari. (fonte Angelo d'Ambra su eleml.org).

 Pochi lo sanno, ma la Sicilia ha in mano le chiavi dell’auto italiana. Lì si raffina il 40 per cento della benzina e del gasolio utilizzati nel continente. La Sicilia è in grado di spegnere luce, gas e riscaldamento in buona parte d’Italia. Un po’ perché lui produce energia in sovrabbondanza e il 12 per cento lo gira alle altre Regioni. Ma soprattutto perché in Sicilia transita il più grande me­tanodotto marino italiano che trasporta 25 miliardi di me­tri cubi di gas e passa di lì pure il gasdotto libico che at­tualmente è chiuso per guerra» ( da Giù al Sud).

Sommersi dalla monnezza radioattiva e tossica made in patania, vedremo il nostro mare e le nostre terre saccheggiate e trivellate, in cambio di 100 euro di buoni benzina (che va ovviamente ai soli patentati) o il 4% di royalties. Alcune associazioni lucane denunciano anche il fatto che le trivellazioni inquinino gli invasi d'acqua portando grande nocumento agli abitanti delle zone, oltre che alla flora ed alla fauna.

Capito perchè l'idea della secessione delle camicie verdi era soltanto uno specchietto per le allodole poco interessante per le loro tasche?

Pino Aprile in Giù al Sud paventava questo scenario: 

A norma di legge, la Calabria con il suo gas, la Lucania con il suo petrolio, la Puglia con il gas e il petrolio adriatico e via espandendo, potrebbero chiedere di aggre­garsi, previo referendum, alla Sicilia (com’è accaduto con alcuni ricchi comuni veneti, desiderosi di diventare trenti­ni, per essere ancora più ricchi). In tal modo, le norme del­lo statuto che tutelano la Sicilia si allargherebbero come un ombrello, su tutto il Sud; la cui ricchezza smetterebbe di migrare al Nord, in cambio di insulti. (Giù al Sud)

Visti i livelli di disoccupazione e mancato sviluppo, forse non sarebbe più una ipotesi tanto peregrina, no?

Leggi anche: 

Al via la trivellazione del super vulcano dei Campi Flegrei. E i rischi? http://blog.libero.it/ILazzaro/11315482.html


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :