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Il Sacrificio di un Uomo Patetico: il caso Morgan

Creato il 12 aprile 2013 da Sinesthesys

A mo' di escusatio non petita, vorremmo chiarire subito che non affrontiamo quest'argomento per sparare sulla Croce Rossa, cioè sulla patetica figura di un povero minus habens come Morgan. Ciò che ci indigna di questa vicenda, che tanto richiama il nostro post sul sacrificio del Mutantropo, è che il detto trattamento si applica anche a chi Mutantropo non è, sebbene sia presentato come tale. Sì perché il "sistema" (parola di Vito ;), per evitare la messa in discussione sistematica (appunto) che di esso fanno i veri Mutantropi, quand'anche egotici, talvolta ne inventa di finti e li presenta in tutto e per tutto come veri al fine di creare consenso. Insomma l'ennesima forma di Osnoblosi, ma dal nostro punto di vista particolarmente vigliacca e odiosa, dal momento che concerne l'area dell'arte.

Al mite, o forse nemmeno poi tanto, Marco Castoldi capitarono due colpi di fortuna così enormi, in Italia, da non poter non suscitare più di un sospetto. Vero è che lui non ha avuto mai nessuna remora a fare di sé la carne da macello che il sistema voleva, pur di apparire il Mutantropo che non era e goderne i relativi vantaggi.

Il primo colpo di fortuna fu l'aver raggiunto negli anni '90 una certa popolarità, tutto sommato modesta ma comunque di una certa consistenza, con l'insulsa band Bluvertigo: un gruppuscolo di inetti che, oltre ogni tempo massimo, cercava di scambiare come new wave, ovvero post-punk (uno stile di 15 anni prima), la loro inettitudine di musicisti. Già, peccato che i post-punk originali usassero il loro, chiamiamolo così, entusiasmo da inesperti per comporre capolavori nel nome del "non importa come lo dici ma cosa dici", mentre i Bluvertigo non ci risulta abbiano composto un solo pezzo degno di nota. Insomma già dei piccoli osnoblotici, prova ne sia che nessuno sente la loro mancanza. 

Ma qui per il nostro si innesta il secondo colpo di fortuna: la conoscenza e l'inspiegabile innamoramento che di lui ebbe Asia Argento, l'algida figlia del grande Dario. Diventato improvvisamente, da star mediocre (e giustamente "fallita", per quanto in Italia il suo percorso fosse stato di successo, rispetto a molte altre e ben più meritevoli band), personaggio di primo piano del gossip nazionale, inizia per lui il vero periodo d'oro: dischi solisti premiati, collaborazioni con Battiato ed altri artisti più o meno credibili, partecipazioni a trasmissioni televisive come improbabile opinion-leader, conduzione di alcune di queste, di cui la più famigerata fu l'inguardabile X-Factor.

Purtroppo tutto questo successo aveva un ben triste risvolto: sapeva di falso osnoblotico lontano un miglio. I suoi dischi tanto premiati o non valevano nulla, con conseguente sputtanamento delle giurie coinvolte, presumibilmente corrotte o osnoblotiche anch'esse, o proprio non erano suoi (il tutto sommato decente "Non al denaro, non all'amore né al cielo", rifacimento senza infamia né lode dell'omonimo capolavoro di De André). Le sue comparsate televisive lasciavano trasparire il vuoto pneumatico del suo non-pensiero, in compenso espresso con una boria degna da artista egotico consumato. Dell'offesa alla pubblica intelligenza di programmi come X-Factor o Amici di Maria de Filippi (ai nostri occhi non meno osceno, ma forse più onesto), non vorremmo dilungarci oltre.

Insomma un patetico fantoccio imposto dall'industria nazionale dello spettacolo contro ogni senso della decenza. Perché, diciamolo, è stato questo suo essere presentato come "artista", ancor più che come (risibile) opinion-leader, ad averci indignato di più. Già, peccato che dietro quest'apparenza farlocca di Mutantropo si celasse un essere umano vero, e pure piuttosto fragile, che l'industria del gossip nazionale non si è risparmiata dal divorare nelle varie piccole tragedie che si sono succedute alle sue apateporie: Asia Argento che, smascherato, lo molla disgustata (probabilmente da se stessa, e dall'incredibile abbaglio che ha preso); l'essersi vantato di consumo di cocaina in diretta televisiva, con tanto di stigmatizzazione mediatica a cui ha DOVUTO fare seguito pubblica ammenda, che però non l'ha salvato dall'esclusione alla kermesse popolare denominata "Sanremo"; dischi venduti sempre meno, diffidenza e ridicolizzazione da parte della poca critica intelligente rimasta in patria e amenità simili.

Eppure, nella galoppante decadenza dell'uomo Marco Castoldi, almeno una cosa intelligente è riuscito a dirla, avendo il coraggio di dichiarare in pubblico un'evidenza: il tracollo artistico di Vasco Rossi, che veramente avrebbe fatto meglio a ritirarsi dalle scene anni fa. Apriti cielo! Il nostro è stato sottoposto a un fuoco incrociato di critiche anche giuste: non ti puoi permettere di sputare nell'osnoblotico piatto in cui mangi, e a questi livelli smodati perdipiù.

Notizia di questi giorni è che "Morgan", o forse più esattamente l'uomo dietro la maschera osnoblotica, è stato "ricoverato per abuso di farmaci". Non vorremmo dire requiescat in pace, ma poco ci manca. Ci lascia interdetti la sua volontà di essere rispettato, come se lui avesse mai rispettato le nostre intelligenze, ingrassando sul sistema che ce le stava avvelenando e, visto che c'era, avvelenava anche lui con esse. Vuole liberarsi dai demoni? La Sinestesi è qui anche per questo, per quanto gli basterebbe guardarsi intorno con un'intelligenza minima che evidentemente proprio non ha.

Ripetiamo, a beneficio di tutti e fors'anche di noi stessi, che cosa ci dà il voltastomaco in tutta questa squallida vicenda:

1) nonostante l'Italia abbia insegnato al mondo le regole della musica, come di quasi ogni altra arte classica, oggi non c'è modo di fermare i mediocri, anzi:
2) questa perversa industria dello spettacolo esalta personaggiucci di mezza tacca, per creare consenso e distrarre le masse dal prendere coscienza delle loro miserande condizioni (Osnoblosi docet). Persino Wikipedia, orrore!, lo definisce "cantante" 
3) nondimeno costoro, a mo' di novelli Noriega o Saddam (dittatori internazionali tanto imposti quanto successivamente eliminati dagli USA), devono assolutamente obbedire alle regole, pena l'eliminazione dai giochi, fino al proverbiale sacrificio del Mutantropo, per quanto farlocco
4) in quest'operazione perversa, di osnoblosi compulsiva e sistematica, vengono impiegati fondi e risorse che, così facendo, non arrivano mai a chi prova a fare arte sul serio.

Ammirati, possiamo solo ringraziare. O no?


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COMMENTI (1)

Da Bruno Calamari
Inviato il 25 aprile a 21:49
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Finalmente qualcuno che parla male di Morgan! Ero nauseato dalla piaggeria demenziale della critica a reti (e vuote menti) unificate!!