Essex County è sicuramente una delle letture più interessanti che ho fatto nel 2013. Era la prima opera che leggevo di Jeff Lemire, ma, da quello splendido incontro, mi sono promesso di seguire con assiduo interesse la sua produzione. Spero di riuscire a leggere a breve Sweet Tooth, vorrei recuperare Signor Nessuno e aspetto con ansia l'uscita italiana di Lost Dogs. Nel frattempo ho avuto il piacere di leggere Il saldatore subacqueo, edito ancora una volta da Panini 9L.
Jack Joseph è un saldatore subacqueo in un impianto di trivellazione a largo delle coste della Nuova Scozia. La sua vita è tutto sommato banale e tranquilla: ha una casa, un lavoro, è sposato e la moglie aspetta un figlio. Tuttavia, arrivato alla notte di Halloween, dopo essersi immerso per lavoro come tante altre volte, succede qualcosa di strano. Forse un'allucinazione. Forse Jack è entrato in contatto con qualcosa di sovrannaturale. Forse è solo un pò di stress. Fare il saldatore subacqueo è molto duro, bisogna sopportare enormi pressioni e Jack lavora tantissimo, inoltre si avvicina l'enorme responsabilità di diventare padre. Tutte queste sembrano ipotesi possibili, fatto sta che l'equilibrio psichico di Jack si fa sempre più instabile e il rapporto con la moglie, di conseguenza, inizia ad incrinarsi sempre di più.
Le ansie e le paure di Jack legati alla paternità iniziano a mescolarsi con i pensieri della sua infanzia. Il protagonista inizia a riflettere. Si guarda allo specchio e vede suo padre. Lui ha la stessa età di suo padre, un uomo gentile e di buon cuore, ma alcolizzato, scomparso quando Jack era ragazzino. Forse, allora, è questo che lo tormenta, il ricordo doloroso di una perdita.Questo ricordo, quest'immagine infelice è forse arenata nel fondo del subconscio di Jack, come quella di un orologio da polso in fondo al mare che misteriosamente tormenta i suoi pensieri.
Più si prosegue con la trama, più il confine tra realtà e immaginazione si fa labile. Inizia un sogno ad occhi aperti, dove presente e passato si mescolano in un precipitato di eventi significativi, di immagini oniriche e surreali. Ciò porterà Jack a fare finalmente i conti con la figura del padre e, nello stesso tempo, a prepararsi lui stesso alla paternità.
E' difficile etichettare il Saldatore subacqueo con un genere narrativo preciso. Lemire si muove tra thriller, mistery fantascientifico e dramma psicologico. Nella prefazione, Damon Lindelof, paragona l'opera ad una puntata di Ai Confini della realtà e, in effetti, possiamo dire di essere di fronte ad una vicenda che crea un' aura fortemente surreale e ipnotica. Le situazioni si sgretolano, i luoghi diventano metafore, tutto assume un apetto allucinatorio che ricorda, per certi versi, la produzione di David Lynch, pur non lasciandosi andare a picchi di visionarietà estrema.
L'autore affronta il tema della paternità partendo dal suo protagonista per poi muoversi in due direzioni differenti. Il figlio in arrivo, prospettiva futura, diventa l'evento scatenante per l'inizio di un viaggio a ritroso da parte di Jack, che sarà costretto a far nuova luce sul rapporto con suo padre e, soprattutto, con l'immagine che gli è rimasta di lui. Il protagonista si sdoppia numerose volte, rivive la sua vita da bambino, la fa correre parallela alla sua e la mischia con quella del padre, sovrapponendo i piani e confrontandoli.
Andare a fondo di un ricordo perduto, perdersi negli abissi e poi risalire. Questo sembra dirci Lemire, con la sua consueta fluidità e schiettezza narrativa. L'acqua simbolo di vita è, nello stesso tempo, pulsione di morte, forza che ti schiaccia fino a toccare il fondo, l'unico luogo dove forse si può trovare la solitudine necessaria per pensare, confondersi e poi ricomporre le idee.
Passando al disegno, l'autore come di consueto ci regala un ottimo lavoro. Il tratto è secco, graffiato, a volte abbozzato, ma sempre molto espressivo. Come già in Essex County, anche in quest'opera, l'espressione delle emozioni è spesso affidata agli sguardi dei personaggi, ai particolari apparentemente insignificanti e agli "zoom" che si concentrano su una caratteristica per poi trasmutarla nella scena successiva. Molte volte sembra che Lemire abbia in mano una macchina da presa e riesca a tramutare le immagini riprese su carta, in sequenze dal taglio fortemente cinematografico.
Altra analogia con Essex County è l'importantissimo ruolo svolto dal paesaggio. Come la contea di Essex, vero e proprio palcoscenico e protagonista aggiunto delle vicenda, anche qui, la desolata cittadina della nuova scozia, con le sue strade deserte e i suoi edifici malinconici, diventa l'espressione della situazione interiore del protagonista, così come i profondi e oscuri fondali marini.
Per concludere, Il saldatore subacqueo è l'ennesima prova d'autore di Jeff Lemire, che continua a dimostrare la sua eccelsa capacità narrativa e la sua capacità di indagare l'animo umano con una padronanza del medium fumettistico davvero straordinaria.
Non posso dunque che consigliare quest'opera a chi già conosce e apprezza l'autore, ma anche a chi, semplicemente, è interessato a leggere e farsi emozionare da una storia complessa e adulta, realizzata con grande originalità e perizia tecnica.