Nella Penisola Salentina, il mare assume una colorazione blu scuro e, per una serie di fenomeni naturali, questa costa è ricca di grotte, gole, anfratti, isole ed isolotti. Lambiscono il Salento due mari che a S.Maria di Leuca quasi si confondono: l’Adriatico e lo Ionio; l’uno con scogliere a strapiombo e di un blu cobalto, l’altro più tenue e sfumato con spiagge sabbiose e basse scogliere.
Lungo le coste di entrambi i mari, i centri abitati non sono numerosi, ma si ergono numerose ed antiche torri costiere di avvistamento, di forma quadrangolare o circolare, costruite nel corso dei secoli in difesa dall’arrivo delle orde piratesche.I terreni sono generalmente suddivisi in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco di pietra di un bianco calcare come quella utilizzata per realizzare costruzioni simili ai nuraghi sardi piuttosto che ai trulli pugliesi Il paesaggio si completa nel territorio esteso tra moderate alture e colline, massimo di 200 metri e terre di pinete, uliveti, stagni, macchie, vigneti: un paesaggio naturale policromo.
La flora locale è quella spiccatamente mediterranea completata dalla presenza di molteplici piante autoctone. Sulla costa rocciosa tra Otranto e Leuca si possono trovare specie endemiche della flora rupestre come il fiordaliso del Capo di Leuca, l’alisso di Leuca, la campanula pugliese e il limonio salentino, mentre sulle dune crescono macchie di ginepro. Notevole la presenza di molte specie di orchidee spontanee, che crescono nelle aree paludose, nei pascoli o tra la macchia mediterranea.
Il dolce Salento, dal paesaggio che rapisce dove , in alcuni punti, il giorno nasce e si smorza nel medesimo punto del cielo, è l’Antica terra dei Messapi che si snoda lungo buona parte delle province di Taranto e Brindisi ed ha il centro principale in Lecce.
La Grecìa è un’area molto interessante sia dal punto di vista culturale che storico-artistico con numerosi monumenti e con centri storici davvero molto suggestivi. Il grecanico che si parla ancorain queste zone è forse l’esempio più importante, più visibile del trascorso storico. All’interno di questa unità geografica troviamo i nove Comuni che la compongono: Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino. L’area attuale della Grecìa Salentina è la parte residua di una grecità più vasta che andava dallo Jonio all’Adriatico, con particolare rilevanza nel quadrilatero ideale ai cui vertici sono i Comuni di Otranto, Casarano, Gallipoli e Nardò. Qui si possono ancora sentire cantare le antiche canzoni e filastrocche in Grico, oppure i “morolia” studiati dai filologi di tutta l’Europa, tutto in un’atmosfera rarefatta, carica dei ricordi di un antico passato, oggi riscoperto, e accanto alle semplici e geniali
Ormai si dice Salento per dire “Terra d’Otranto”. Ma il Salento non è la Terra d’Otranto, perché la Terra d’Otranto è un luogo a sé, non è il termine di una lunga regione. La Terra d’Otranto è un altro mondo, con un suo paesaggio, una sua architettura dei suoni che cambiano e mutano. D’altronde Otranto e Lecce sono state la vera porta d’Oriente dell’Italia, per secoli e secoli. A Otranto arrivavano i commercianti di Costantinopoli. A Otranto sbarcavano i monaci, e da Otranto ci si imbarcava per la Terra Santa.Una storia molto lunga con pitture rupestri importantissime, dolmen misteriosi nei paesini del Salento, resti romani, ed il grande romanico della Cattedrale di Otranto.
Sono molti i comuni salentini da ammirare, a cominciare da Lecce, chiamata anche “la Firenze del Sud” considerata la capitale del Barocco; e Gallipoli, la “Perla del Salento”, dove la Città Vecchia,è situata su di una piccola isola rocciosa e la Città Nuova si estende su di uno stretto promontorio che si unisce con la prima, grazie ad un lungo ponte. Oltre Gallipoli, tutta una serie di marine, sino a Santa Maria di Leuca, de Finibus Terrae, dove appunto si è nella propaggine più meridionale del Salento.
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