il Salento: terra di profumi, sapori, arte e mare stupendo ( parte seconda)

Da Simonetta
Ci siamo lasciati parecchi giorni fa  con la prima parte del resoconto delle mie vacanze nel Salento. Come vi avevo preannunciato la casa in cui abbiamo alloggiato era veramente deliziosa e la vicinanza al mare ci ha permesso di godere di fantastici tramonti assaporando della squisita frutta acquistata nel mercato locale.



Il Salento affascina il visitatore per la varietà  della  coste,  sia sul versante ionico  con le  lunghissime spiagge sabbiose del litorale di Marina di Ugento, Pescoluse, Torre S. Giovanni e le splendide scogliere  lungo la litoranea da Torre S. Giovanni sino alla parte sud di Torre del Pizzo, sia sul versante  adriatico con la sua varietà di grotte e scogli a strapiombo, su un mare che va dal turchese al blu cobalto.











Con l' opportunità di sperimentare una così ricca varietà di offerta, ogni giorno abbiamo visitato una spiaggia diversa, godendo non solo del mare ma anche dei profumi della macchia mediterranea.




Il Salento non è comunque solo mare e spiagge, è anche una terra ricca di storia, arte, cultura e di grande tradizione enogastronomica. 
Lecce affascina il  visitatore con la bellezza del suo  barocco che si tinge di un giallo tutto particolare al tramonto: la piazza del Duomo dedicato a Maria Santissima Assunta, con il prospicente Episcopio, il Seminario e i numerosi palazzi nobiliari. Ma la visita di Lecce non può escludere  P.zza S. Oronzo con i resti del teatro romano, sede ancora oggi di manifestazioni culturali.





Il barocco non finisce di stupire il viaggiatore che si perde nelle strade assolate di città grandi e piccole, conosciute ma anche meno note: Gallipoli, da vivere soprattutto nelle ore del tramonto o per trascorrere una piacevole serata nei suoi numerosi locali alla moda, oppure nelle prime ore del mattino, vagando tra i banchi del mercato del pesce. 





Infine Otranto, non solo bella per il suo Duomo, al cui interno è possibile ammirare l'unico esempio di pavimento musivo del sud Italia, o la chiesa  La Chiesa di San Pietro che costituisce una preziosa testimonianza del dominio bizantino  in Terra d'Otranto ma anche il castello, sede di mostre ed avvenimenti culturali come la bellissima mostra dedicata a Salvator Dalì e  le mura il cui ingresso rappresenta la vera porte verso l'oriente.




A sud di Otranto si incontra Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale, con le numerose  ville in stile eclettico, tra le quali primeggia Villa Sticchi. 



 Una menzione particolare merita Galatina con la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria del XIV  i cui affreschi, anche se di qualità non elevata , sono una piacevole scoperta.


Anche se il vero punto di incontro del mare Adriatico con lo Jonio è, secondo le carte nautiche, a Punta Palascìa, comunemente chiamato Capo d'Otranto, il punto più orientale d'Italia, è bello pensare che l'unione dei due mari sia a Santa Maria di Leuca, con il suo faro, la bella passeggiata a mare ed il porto turistico dal quale partono le imbarcazioni che ogni giorno portano centinaia di turisti a visitare le numerose grotte delle quali è disseminata la costa sia adriatica che jonica.





La più nota di queste grotte è  la Zinzulusa, la cui denominazione deriva dal termine dialettale zinzuli", stracci, ed è dovuta alle formazioni carsiche, in particolare stalattiti, che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi.   La grotta, scoperta nel XVIII, è stato studiata solo a partire dalla prima metà del secolo scorso quando, al suo interno,  è stato rinvenuta una quantità ingente di guano di pipistrello, tanto che ancora oggi sono visibili le scritte, fatte dalle maestranze che ne avevano eseguito i lavori.


Sul versante adriatico del Salento una menzione particolare merita il Ciolo, profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoriche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialettosalentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.Oltre ad essere una profonda insenatura, dove l'acqua assume una colorazione azzurro intenso, ciò che maggiormente lo caratterizza è lo spettacolo che offrono le persone che si tuffano dallo sperone roccioso alto circa 30 metri.



Il Salento confina con la Valle d'Itria e allora, come non visitare Alberobello, Locorotondo e Ostuni. 
Su Alberobello non è necessario soffermarsi in particolari descrizioni: tutti conoscono i suoi trulli, anche se è interessante scoprire, per esempio il significato dei simboli disegnati su ogni cono, oppure conoscere la storia del trullo sovrano, unico  edificio a due piani.





 Locorotondo invece, pur non essendo  un'attrattiva  turistica come Alberobello, affascina per la particolarità sta della sua conformazione perfettamente circolare dalla quale ne deriva il nome.Infine  Ostuni, che si staglia bianco all'orizzonte tanto da essere   scambiato per un paese di qualche isola greca. 


Per concludere, il viaggiatore che visita il Salento non può portare a casa, come ricordo un manufatto dell'artigianato delle terracotte locali



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